“L’appuntamento è per le 16. È domenica e tra poco arriveranno molti giovani, tutti maschi, italiani e stranieri, «convocati» per una ragione: fare sesso, con chiunque, con o senza protezione, a base di sostanze stupefacenti. «Speciale orgia gay giovani», c’è scritto sulla locandina di presentazione inviata su Grindr e Hornet, due app per incontri che una minoranza degli omosessuali sfrutta per organizzare rapporti di gruppo. Segue un «avviso ai soci»: ‘Il pagamento della quota sociale costituisce finanziamento alle attività del circolo“. Inizia così un reportage, firmato dal giornalista Leonard Berberi, per Corriere.it, sul “sesso estremo gay” milanese, che qui vi riportiamo:
È uno degli eventi estremi che vanno in scena a Milano. In locali e case che sono diventati quasi un punto di riferimento per chi cerca un certo tipo di divertimento. Questo è vicino a via Padova, in uno stabile lontano dai luoghi dove la comunità Lgbt si ritrova per conoscersi e bere. «È una festa medio-grande e per under 33», chiarisce l’organizzatore. L’ingresso — in questo e in altri posti visitati — è riservato a chi ha la tessera Anddos (10 o 17 euro all’anno), l’associazione finita al centro dell’inchiesta delle Iene perché in alcuni suoi circoli si praticherebbe la prostituzione maschile mentre in parallelo l’ente riceve finanziamenti pubblici. «Che problema c’è? Queste feste le fanno ovunque in Europa, a Berlino e Amsterdam e Parigi», sembra voler giustificare l’appuntamento. Che sarebbe un «chemsex party», miscuglio di musica, droghe, sesso che dura ore.
In media a Milano abbiamo contato anche dieci chemsex party a settimana. La metà tra venerdì e sabato. La «grandezza» varia — confermano molti tra quelli che partecipano — e di solito non si scende sotto i 5-6 individui. «Vieni qui», scrive su Grindr un 24enne che come nickname ha l’emoji di un maialino, di una banana, di tre gocce d’acqua e la scritta, tutta in maiuscolo, «chems». Niente saluti, ma un invito ad aggiungersi al festino in corso e una mappa. La via è a due passi dalla Stazione Centrale. L’indirizzo corrisponde a un bar che nel tempo è diventato famoso per essere uno dei centri principali di «cruising», ovvero la ricerca di sesso occasionale. «Allora vieni?», incalza. Intanto manda altre sue foto vietate ai minori. «Sex e chems», ribadisce. «Quanti siete?», domandiamo. «È pieno», risponde. «Bb?», indaghiamo per capire se si tratta di un evento dove non si usa il preservativo. «Sì»
A cinque chilometri di distanza c’è un altro bar. Anche questo molto in voga tra i gay e anche questo ufficialmente un circolo. Uno dei suoi clienti abituali è «Vih». Ha 23 anni, è sudamericano, vive e lavora nel capoluogo lombardo. Solo dopo averci contattato — attraverso una delle app — spiega che il suo nickname bisogna leggerlo al contrario. «Sono sieropositivo. L’ho scoperto due giorni fa», confessa. Segue l’emoji della faccina triste. Com’è successo? «Penso sia capitato in quel locale». «Vih» passa quindi a descrivere le serate là dentro. «Mi piacciono quelle “naked” (nude, ndr): vai lì, ti spogli, lasci le tue cose nell’armadietto, vedi cosa c’è che ti può interessare e vai a cercare fortuna». E poi che succede? «Fai sesso in pubblico o nelle cabine. Ti unisci a un gruppo…». Quante volte hai fatto sesso sicuro là dentro? «Credo soltanto una volta… forse due». E quante volte ci sei andato nelle ultime settimane? «Una decina». E chi l’ha fatto con te ha detto se era positivo o no? «No».
Tutte cose vere quelle riportate in questo articolo del Corriere ma bisogna anche sottolineare che il mondo gay NON È SOLO QUESTO. Il sesso e le orge esistono da sempre anche tra gli eterosessuali come i circoli privati, con tanto di tessera annuale, dove le coppie (etero) vanno a scambiarsi fra di loro o a fare sesso di gruppo e anche lì l’uso del preservativo è facoltativo. Non capiamo perchè i gay debbano sempre essere visti come perversi e malati mentre gli etero che fanno le STESSE E IDENTICHE COSE restano immuni da questa “nomea”. Il mondo omosessuale è altro ed è fatto di amore, di fiducia, di relazioni, di voglia di condividere con il parnter l’intera vita e di volerci creare una famiglia. Questo significa essere omosessuali!!!
Da: Corriere.it