Una pagina su un quotidiano nazionale per scrivere non una, ma tre lettere a papa Francesco. L’ha scritta un anonimo imprenditore veneto, attivo nel campo della ristorazione e dell’alberghiero e tra i leader di Confcommercio nella regione. Nelle lettere l’uomo, 58 anni, racconta la sua vicenda di omosessuale che ha sempre tenuto nascosta la sua natura, arrivando a odiare se stesso, fino al punto di scrivere un libro e raccontare tutto, facendo “coming out” (ma sul giornale non scrive la sua identità). Oltre a pubblicizzare il suo libro, l’uomo richiama la Chiesa a una maggiore apertura nei confronti degli omosessuali, perchè, scrive, tante forme di omofobia, di violenza, di chiusura, possano venire meno. Una lettera che, poco ma sicuro, l’atteggiamento anticonformista di Papa Bergoglio ha reso in qualche modo plausibile. Ma ve la sareste immaginata, anche solo pochi anni fa, quando in Vaticano c’erano Ratzinger o anche Giovanni Paolo II?
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É tempo perso. La Chiesa non cambierà MAI
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Anticonformista?
Due settimane fa ha parlato dei “pericoli della teoria gender” e negli Stati Uniti ha incontrato in carcere quella stronza che si è rifiutata di rilasciare le licenze matrimoniali alle coppie gay.
Papa Ciccio è solo un gran paraculo, anche più subdolo dei suoi nefasti predecessori.
Gentile Redazione, mi dispiace che la vostra informazione sia del tutto inesatta; magari bisogna informarsi e lettere più attentamente? Sono l’autore della lettera aperta a Papa Francesco e non sono un anonimo, la mia lettera è firmata ed è una non tre, poi io non sono mai arrivato ad odiarmi come dichiarate e non cercavo certo la pubblicità al libro. Sono orgoglioso di quello che ho fatto, e non certo per me, ma per portare un po’ di aiuto e migliorare le condizioni di tanti omosessuali. Per fortuna che le tante lettere che continuo a ricevere sono di apprezzamento e questo mi basta e mi ripaga.