La città di Milano conferirà l’Ambrogino d’oro alla memoria a Giulia Tramontano, la 29enne uccisa mentre era al settimo mese di gravidanza dal fidanzato Alessandro Impagnatiello lo scorso maggio.
Lo ha deciso la Commissione del Comune di Milano che ogni anno seleziona i destinatari della massima onorificenza concessa dal capoluogo lombardo. “Giulia aveva scelto di trasferirsi a Milano, lasciando la sua amata Sant’Antimo, per affermarsi a livello lavorativo”, ha ricordato Daniele Nahum, consigliere comunale del Partito Democratico a Milano, che ha proposto il nome di Tramontano alla Commissione. “Questa città non ha intenzione di dimenticarla e con questo premio abbraccia pure la sua splendida famiglia”, ha aggiunto.
Sono 41 i nominativi approvati per l’edizione 2023 che sarà il prossimo 7 dicembre, giorno del patrono della città di Milano, Sant’Ambrogio. Tra i 41 premiati troviamo anche Andrea Baccan, 58enne “comico” noto anche semplicemente come Pucci, proposto dalla leghista Silvia Sardone. Negli ultimi anni Pucci ha infatti riempito le pagine dei quotidiani più per i propri scivoloni dialettici che per le proprie battute comiche. Come dimenticare le parole dette contro Tommaso Zorzi? Una battuta omofoba rivolta all’influencer, una di quelle battute che i ragazzi omosessuali sono purtroppo abituati a ricevere dai compagni di scuola e della palestra che non resistono alla tentazione di indirizzare la propria cattiveria verso chi è apparentemente diverso da loro.
Via Instagram ha più volte insultato Elly Schlein, segretaria del Pd, irridendola sul piano fisico ed estetico. “Alvaro Vitali e Pippo Franco insieme”, scrisse una volta pubblicando un primo piano della deputata Pd, per poi rilanciare con un “dentista e orecchie no?”, urlandole “ridicolaaaa“.
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Nel 2022 il signor Pucci ha così fatto satira sui tamponi da Covid-19: “Abbiamo passato tutto l’anno scorso a farci i tamponi. Te lo infilavano in una narice, se erano stron*i anche nell’altra, se erano ancora più stron*i in bocca e se eri Zorzi nel culo”. Inevitabile lo sdegno del diretto interessato.