Esce venerdì 12 aprile “Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi“, il nuovo disco d’inediti di Michele Bravi.
Il cantante ha presentato in anteprima il lavoro alla stampa: “Si tratta di un concept album liberamente ispirato agli scritti di Oliver Sacks, neurologo e autore di fama mondiale”. L’album è stato scritto da Michele in viaggio per l’Europa, tra Parigi, Londra, Amsterdam e Milano e si divide in tre capitoli musicali: lo sguardo, l’immagine e l’iride.
– lo sguardo, è cosa vorremmo vedere con gli altri
– l’immagine, è cosa vediamo degli altri
– l’iride, è cosa cerchiamo di non far vedere agli altri.
Michele ha raccontato com’è nato l’album: “Sono passati tre anni dal mio ultimo disco. C’è stato un momento, un ‘blocco artistico’, dove non usciva niente. A un certo punto succede che una mia amica mi regala ‘La via dell’artista’, un libro di Julia Cameron, una sorta di corso di 12 settimane che dovrebbe aiutarti a connetterti col tuo artista interiore. L’ho fatto ma non l’ho portato a termine, mi sono fermato alla quinta settimana. Tra i vari esercizi da fare ho scritto una lettera a me stesso, me la sono spedita e mi è arrivata per posta. Mi sono inventato dei lavori, scelti senza un criterio. Sono stato un sarto e andavo in giro con il metro, ho fatto l’asceta e per una settimana non ho parlato con nessuno, forse è stato un bene per chi mi sta vicino e un male per chi lavorava con me. Sono stato anche il ‘becchino’ delle cose tristi. Il punto è che questo corso mi ha realmente sbloccato a scrivere …”.
Sui brani Michele ha dedicato anche un brano al fidanzato: “Regalo per la prima volta una canzone a qualcuno. Sono partito dal titolo del brano di Tenco perchè mi piaceva la volontà di ribaltare il significato di quel pezzo. Una canzone molto dolce e romantica. Dovete sapere che il mio compagno ha difficoltà a coniugare i congiuntivi, ecco, quella cosa è stata un dramma per lui perché sa che, da oggi, tutti lo sapranno”.
@spyit.it Michele Bravi ha dedicato, per la prima volta, una canzone d’amore al fidanzato… #michelebravi #fidanzato #canzonedamore #misonoinnamoratodite ♬ suono originale – SPYit.it
“Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi” è un’analisi sognante sul modo in cui rappresentiamo il mondo interiore, una celebrazione della natura melodica e scenica della vita interiore, della memoria e dell’immaginazione. La cover del disco è stata realizzata dall’artista Mauro Balletti, noto anche per le sue opere più iconice: le cover di Mina.
A maggio Michele sarà a tetrato per due eventi speciale: il 12 al Teatro Dal Verme di Milano e il 26 maggio all’Auditorium, Parco della Musica, di Roma.
@spyit.it #michelebravi parla degli #amori #tossici e del #fidanzato ♬ suono originale – SPYit.it
La spiegazione, traccia per traccia, di “Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi”:
Viaggio nel tempo:
La prima canzone dell’album è un brano che viaggia non sul piano dello spazio ma su quello del tempo. Una riflessione sulle possibilità infinite dell’anacronismo. Un’atmosfera rarefatta dove anche gli strumenti dell’intero album iniziano timidamente a presentarsi e introdursi all’ascoltatore per accompagnarlo con garbo avanti e indietro nel flusso cronologico del mondo. Se il tempo è solo un’impressione, allora giocare con la sua disorganizzazione è una possibilità.
Mi sono innamorato di te:
La seconda traccia dell’album cerca di rispondere alla domanda “quando è stata la prima volta?”. L’unica risposta possibile è che la prima volta è stata quando la grana dei difetti ha iniziato a farsi evidente. E’ alla legnosità del pianoforte che è affidata la tensione emotiva del racconto in cui la metrica della parola salta da un verso all’altro come in un groviglio di lenzuola e labbra che si sfiorano.
Leggi dell’universo:
Districare le leggi dell’universo diventa possibile nell’immaginazione. In un gioco tra paradossi, gravità e fasi lunari, il tappeto stellare diventa una coperta
sotto la quale fare l’amore. Una canzone in cui è inevitabile lasciare gli ormeggi del reale e affidarsi al soffio dell’impossibile. L’orchestra che si contrae e si espande come onda del mare racconta il ritmo e l’armonia del creato in tutta la sua potenza violenta e disarmante bellezza.
Per me sei importante:
Nel capitolo musicale che chiude la prima parte del disco si inizia a leggere negli occhi dell’altro una vibrazione diversa. L’incontro tra due anime sottili che nascondono il desiderio di appartenersi in un luogo piccolo, piccolo. Lontano dal mondo. Il saliscendi tra silenzi e suono è il perfetto palcoscenico per raccontare due passeggeri i cui percorsi per un attimo soltanto si intersecano.
Odio:
Una canzone sulla spietata dipendenza dal corpo dell’altro. La declinazione più ossessiva del racconto d’amore che continua a procedere da una canzone all’altra. Quando l’odio inizia a irrorare le vene di un rapporto a due, “ti amo” è la più grande menzogna che la nostra bocca possa sputare in faccia all’altro. Spero che questo brano possa urlarle contro quei momenti della vita in cui era più facile far battere un cuore piuttosto che riconoscerne il veleno.
Mal d’amore:
La sottomissione diventa metafora di un vecchio modo di concepire l’amore dove la libertà di chi si concede sembra possibile solo con la violenza di chi riceve la richiesta. Un gioco caleidoscopico tra illusioni e peccato, tra cacciatore e preda, in cui il gusto vintage della melodia prova a mescolarsi a verbosità più ostinate e frenetiche.
Umorismo italiano:
Una parodia malinconica sulla dittatura della risata. Cosa succederebbe se fossimo noi i protagonisti di un qualche sipario grottesco e sguaiato? Una canzone che critica il macchiettismo dell’italianità e insieme evoca il folklore della banda in un labirinto di contraddizione artistica.
Malumore francese (feat. Carla Bruni):
Una canzone sulla decadenza della malinconia tra desideri ed erotismo in cui i corpi sporcati dai sensi iniziano a lanciarsi la luna con tutta l’eleganza della noia. Un sogno quello di sentire la seta della voce di Carla Bruni muoversi su una mia melodia.
@spyit.it Michele Bravi parla del duetto con Carla Bruni #MalumoreFrancese #michelebravi #carlabruni #musica ♬ suono originale – SPYit.it
iInfanzia negli occhi:
Un coro confuso, nebbioso, quasi impenetrabile apre le porte dell’ultima parte dell’album. c’è qualcosa che si nasconde nell’iride di chiunque, come se tutta l’infanzia ci si affollasse dentro, nonostante le voci più smarrite di noi stessi cerchino affannosamente di chiuderlo alla vista altrui.
Se ci guardassero da fuori:
Noi conosciamo la nostra immagine, sappiamo dirla e descriverla ma come si può avere la certezza che la nostra immagine interiore sia speculare all’immagine che gli altri hanno di noi? Un’analisi ironica e sognante dell’appartenersi che salta su colpi di rullante come i salti di un bambino.
Ti avessi conosciuto prima:
E se alla parola amore avessimo dato significati sbagliati? Un regalo cantautorale che Giuliano Sangiorgi fa a questo racconto in cui la corsa incontenibile di un fiume di parole diventa una poesia che chiamiamo
solo amore.
Sporchissima poesia:
I luoghi dell’immaginazione possono essere infiniti ma i luoghi della nostra vita hanno un perimetro, hanno finestre e porte. Nonostante la loro realtà è con l’immaginazione che quei luoghi diventano testimoni della nostra storia, del nostro “insieme”.
Atlante degli amanti:
La forma poetica è la sublimazione più alta del reale dove è possibile dormire sopra a un respiro e nuotare in uno sguardo. Un walzer intricato come un flusso di coscienza e delicato come l’atto di
spogliarsi. Se nel primo brano dell’album l’orchestra era timida e cauta, in chiusura al racconto delle tredici tracce diventa possente e colossale: libera tutte le sue vibrazioni per poi richiudersi con la stessa gentilezza di un battito di ciglia.
“In ultimo, non posso far altro che sottolineare la quantità di letteratura che è nascosta in questo disco, tra fotografie chirurgiche e pennellate rarefatte. E’ quasi impossibile stabilire se la genesi di una canzone sia da attribuire ad una melodia o ad un testo. Tuttavia, nel concepire queste canzoni, posso dire di aver trovato nelle parole una possibilità di melodia. La stessa possibilità che come lettore accanito di narrativa ho scoperto e imparato ad amare. La parola è evocazione, è tono emotivo, è suono”, ha concluso Michele Bravi in conferenza stampa.
@spyit.it Michele Bravi tornerà a recitare? #michelebravi #cinema #attore #tucosavediquandochiudigliocchi ♬ suono originale – SPYit.it