
di Stefano Di Capua
Solare e sempre sorridente, a tratti esilarante, Lisa Fusco con i suoi 147 centimetri di altezza è la show-girl tascabile della televisione italiana. L’ex concorrente del Grande Fratello Vip che ha fatto della sua bassezza un’arma vincente, dimostrando che si può essere super sexy anche a bassa quota, non ha mai nascosto il suo disagio dovuto alla statura esigua e, di recente, in diretta a Pomeriggio Cinque, ha rivelato di volersi sottoporre ad un delicato intervento di chirurgia ortopedica per allungare gli arti inferiori. “Ho sempre sognato di diventare più alta”, ha dichiarato la soubrettina partenopea a SpyIT. “Qualche anno fa, questa operazione era molto dolorosa ma, adesso, con il progredire delle tecniche, è diventata più sostenibile”.

Lisa, come mai ha deciso di operarsi per allungare le gambe?
“Sono sempre stata discriminata a causa della mia altezza e ho riscontrato grandi difficoltà anche in ambito lavorativo. Quando ho provato a fare la commessa, non riuscivo a raggiungere gli scaffali posti più in alto mentre come assistente alla poltrona, mi scambiavano regolarmente con la figlia minorenne del dentista. Ai provini da show-girl mi hanno sbattuto tante volte la porta in faccia, dicendomi che ero troppo bassa. Non ho potuto partecipare a Miss Italia e a Veline proprio per questo motivo. Questa condizione, talvolta, mi ha portata a chiudermi in me stessa. Non riesco ad accettarmi e voglio operarmi per stare bene con il mio corpo e con la mia anima”.

Cosa le hanno detto i medici a riguardo?
“Mi hanno diagnosticato una lassità legamentosa congenita che mi provoca scarso equilibrio e instabilità tanto che, spesso, sono caduta procurandomi distorsioni e ingessature. Ultimamente che le tecniche di intervento sono avanzate e, quindi, l’operazione è meno dolorosa, mi sono informata e ho deciso di fare un esame chiamato Moc che consentirà di misurare la massa ossea per valutare se le mie ossa sono predisposte o meno ad un intervento di questo tipo. Farò tutto quello che si può fare per riacquistare fiducia e benessere mentale”.

Che significa vivere ogni giorno in un corpo che non si accetta?
“E’ doloroso. In passato, mi scambiavano spesso per una bambina ed era imbarazzante. Da quando ho iniziato ad utilizzare i tacchi non me ne sono più separata. Mi sento morire se non li indosso. Mi sento come quando sei in piscina con l’acqua alla gola, non riesci ad uscire fuori e vai nel panico. Con i tacchi, invece, mi sento più forte, è un fatto psicologico. Anche nel rapportarmi con gli altri ho bisogno di sentirmi alta, altrimenti divento schiva e introversa”.

Quale consiglio si sente di dare a chi vive il suo stesso disagio?
“Sottoporsi ad intervento del genere non è certamente una passeggiata ma, se qualcuno soffre così tanto come soffro io, allora operarsi è l’unica soluzione possibile ed è giusto farlo. Sicuramente, consiglio di rivolgersi dapprima ad uno psicologo, poi, su consiglio medico, eventualmente intraprendere un percorso di accertamenti clinici per capire se l’operazione è realmente fattibile o meno. Non ho mai giudicato nessuno per le proprie scelte in fatto di chirurgia estetica e se il desiderio nasce da un malessere interiore e c’è la giusta consapevolezza dei rischi, allora non ci vedo nulla di male”.