Sei gay? Ti curiamo noi. In Ecuador esistono almeno 200 strutture all’interno delle quali «vengono curate» le persone omosessuali. Vengono obbligate a truccarsi, hanno sette minuti di tempo per fare la doccia, devono camminare in fila e restare in silenzio, per gran parte della giornata sono obbligate a pregare e leggere la Bibbia. Poi vengono maltrattate, picchiate e costrette a bere un liquido disgustoso di cui non conoscono la composizione.
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Queste strutture esistono perché travestite da cliniche dedicate soprattutto a chi deve risolvere problemi di alcolismo, droga o dipendenze varie ma propongono anche terapie per guarire dall’omosessualità. Basta pagare qualche centinaio di dollari in più. Chi entra in queste strutture non lo fa quasi mai di sua spontanea volontà e come racconta la fotografa Paola Paredes nel suo progetto «Until You Change», viene sottoposto a torture fisiche e psicologiche fino alla sua resa. “Ho trascorso sei mesi insieme a una donna che era stata per più di un mese dentro a una di queste cliniche. Ho ascoltato i suoi racconti terribili”.
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“Ciò che mi ha colpito di più è stato vedere quelle ragazze. Le obbligavano a truccarsi, a mettere il rossetto e l’ombretto sugli occhi, proprio come mi avevano raccontato le donne con cui avevo parlato fuori”. Fuori da quella clinica, Paola Peredes ha deciso di ricreare con immagini di finzione tutto quello che aveva visto e raccontarlo con un progetto fotografico. Ed è quello che ha fatto con «Until You Change», dove una serie di immagini descrive chiaramente le torture e le violenze subite dalle donne omosessuali nel suo paese.
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