È lecito esporre la bandiera dell’arcobaleno, simbolo del movimento Lgbt, al balcone di una sede diplomatica italiana all’estero?
Il caso risale allo scorso mese di luglio, a Madrid, quando l’ambasciatore Stefano Sannino, gay dichiarato, sposato con un cittadino spagnolo, decise di affiancare il drappo multicolore alle insegne istituzionali di Italia e Unione europea per celebrare la settimana del Gay Pride, molto sentita in Spagna.
La polemica è arrivata però solo ora in un’aula parlamentare in seguito alle interrogazioni presentate a Palazzo Madama da Giampietro Maffoni (Fratelli d’Italia) e Gaetano Quagliariello (Idea).
Nella risposta scritta ai senatori, la vice-ministra degli Esteri, Emanuela Del Re, riconosce l’esposizione della bandiera “in occasione della settimana dell’orgoglio Lgbt” e ricorda che “si tratta di una manifestazione molto seguita in Spagna, che coinvolge non solo esponenti della comunità Lgbt ma tutta la cittadinanza”.
E “quest’anno due ministri (il titolare dell’Interno, Fernando Grande Marlaska e l’allora ministra della Sanità, Carmen Montón) e svariati esponenti dei principali partiti del Paese hanno preso parte all’evento di chiusura, che è stato trasmesso in diretta televisiva”. Il senatore chiede se l’ambasciata non sia stata usata per fini impropri ed evoca il rischio di incompatibilità ambientale a seguito dell’eventuale forzatura della legge.