Il racconto toccante di Mauriziano Carannante che, per la prima volta, ha deciso di raccontare di quell’orco che, quando aveva undici anni, gli ha cambiato la vita:

“Dopo tanti anni di pensieri contrastanti e non, mi sono finalmente deciso a voler raccontare una storia molto personale che ha totalmente travolto la mia adolescenza, nel campo sessuale.
A 11 era un bambino molto buono e tranquillo, cresciuto in una famiglia di Testimoni di Geova, quindi con una morale di vita molto limpida e con quasi nessuna macchia. Per la mia età ed anche per motivi religiosi, non si parlava quasi mai di sesso in casa e se il discorso usciva fuori, tutto veniva edulcorato per non farmi intendere troppo nel dettaglio.
Ero solare, pieno di vita e soprattutto molto credente in Dio. Poi successe quella cosa in cui, la persona sbagliata, nel momento sbagliato e nel luogo sbagliato, mi fecero immediatamente capire cosa fossero ‘La sbo**a’ e soprattutto il sesso. Quello è stato per me, il giorno della mia prima morte. Mi sono trovato nella condizione di dover capire, in fretta e soprattutto con la paura, quello che mi stava succedendo, cosa quell’uomo mi stesse facendo.
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La piena fiducia e il bene che provavo, si sono trasformati nell’arco di quei 10 minuti per me eterni, in solo pura ed estrema paura. Sono stato zitto in casa per giorni, fino ad esplodere in un pianto forte e liberatorio, che portò alla prima e vera spaccatura della mia famiglia. Da un lato c’erano due genitori distrutti dal dolore che non sapevano come fare ad aiutarmi, dall’altro lato invece c’ero io, che prendevo consapevolezza del mondo, che iniziavo ad avere problemi alle medie a rapportarmi con i maschietti, che iniziavo a pensare che il sesso fosse qualcosa di orribile e prendere la consapevolezza dell’esistenza dell’omosessualità, che prima di quell’accaduto, tra religione e tabu dei tempi, non ne avevo mai sentito parlare.”

“Ho continuato la mia adolescenza, con un certo peso nello stomaco… Ad alcuni dei miei amici più intimi avevo raccontato dell’accaduto, ma nessuno come me, riusciva a darmi una soluzione per andare avanti. A 17 anni, dopo essermi dichiarato gay con mio nonno, mentre lui era in sala di rianimazione, a causa di un tumore ai polmoni, decisi di dichiararmi a tutta la mia famiglia e di scappare di casa. Il destino volle che mi ritrovai a vivere in un paesino sperduto nelle campagne fiorentine, ( io vivevo a Venturina, in provincia di Livorno) dove però ho trovato un gruppo di amici molto più adulti di me, che mi hanno accolto come un figlio, nipote ed amico.
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Mi hanno insegnato tantissimo, soprattutto sul come vivere a pieno la vita, mettendo un punto sui nostri problemi. Oggi sono un ragazzo che veramente ha preso quel ricordo, lo ha messo in una scatola,scritto il nome e posizionato nel suo giusto spazio, una brutta esperienza che ha smesso di condizionarmi la vita. Chi mi conosce sa benissimo la mia battaglia contro la violenza e proprio per questo che dal 9 Novembre, aprirò un nuovo party a Firenze dal nome “ANIMO” che è in collaborazione con la Onlus Fiorentina “IO NON CI STO” che combatte da sempre ogni tipo di violenza. “

“La serata oltre ad avere un tono di allegrie e leggerezza, avrà un banco informativo con due operatrici che saranno totalmente disponibili a parlare o a dare delle semplici informazioni, a tutte quelle persone che ne sentiranno il bisogno. Perchè ho voluto raccontarlo? Perchè è giusto far anche vedere che da una brutta esperienza si può uscire forti e vincitori.”