Dopo l’invasione della Russia, la comunità Lgbtqi+ dell’Ucraina si mobilita: “Restiamo forti, non facciamoci intimidire”.
Putin si romperà tutti i denti cercando di morderci. Non ci arrenderemo mai, la vittoria sarà nostra“. Così su Twitter scrive Kyiv Pride, l’organizzazione non governativa ucraina che riunisce la comunità Lgbtqi+.
Ми залишаємося сильними, нас не залякати. Путін поламає всі зуби, намагаючись нас вкусити. Ми залишили далеко позаду те минуле, до якого він прагне нас затягнути. Ми – країна, що обрала цінності прав людини, людяності, життя, особистості. Путін живе у минулому, там йому й місце.
— KyivPride (@KyivPride) February 24, 2022
La guerra in Ucraina è iniziata. il timore è tutto per la popolazione civile ucraina. L’esodo è cominiciato. Tantissimi i civili che stanno provando a mettersi in fuga dal Paese. Lunghissime file di auto stanno bloccando le strade che portano in Europa, verso l’Occidente. Migliaia le persone che provano a fare rifornimento ai distributori di benzina, a prelevare quanti più soldi possibili e a mettersi in viaggio per fuggire dalla guerra. Le madri ucraine stanno mettendo adesivi col gruppo sanguigno sui vestiti dei figli. Le organizzazioni umanitarie temono il peggio per i civili e per quei “7,5 milioni di bambini che rischiano di pagare le conseguenze di questa escalation”, denuncia Save The Children. Secondo il magazine americano Foreign Policy, la Russia ha anche preparato “programmi di intimidazione e repressione” di dissidenti e minoranze, “tra le quali la comunità LGBTQI+“, fa sapere Foreign Policy citando un funzionario degli Stati Uniti.
La Russia avrebbe stilato una lista di possibili vittime ucraine che includerebbe non pochi attivisti LGBTQ. A darne notizia un funzionario statunitense.
In questa “kill list” ci sarebbero oppositori politici, attivisti e “popolazioni vulnerabili” come le persone LGBT+. Il funzionario in questione, che ha parlato a Foreign Policy in forma anonima, ha spiegato che è “probabile” che la Russia prenda di mira chiunque si opponga alla propria politica. “Come abbiamo visto in passato, ci aspettiamo che la Russia cercherà di forzare la cooperazione attraverso l’intimidazione e la repressione”, ha precisato. Nelle passate operazioni russe, tutto ciò si è manifestato attraverso “uccisioni mirate, rapimenti/sparizioni forzate, detenzioni e uso della tortura”.