Com’è possibile che non vi sia spazio per ricordare il grade Lucio Battisti durante il Festival di Sanremo?
Wanda Fisher ci ha provato ma è stata liquidata da Amadeus con queste parole: “Mi dispiace, signora, non ho il minutaggio sufficiente ad accoglierla”. Ma sì, in fondo la cantante non è che l’ennesima professionista ad incassare il rifiuto del direttore artistico.
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Tuttavia sorge un dubbio: non è che proprio Amadeus inciampi sul polveroso tabù che Wanda Fisher sia “roba trash”? Balzata agli onori dei rotocalchi per le sue partecipazioni televisive sulla rete antagonista!
Se così fosse, ci pensa la stessa Fisher a smantellare i preconcetti attorno al suo personaggio rivendicando il posto che le spetta nel panorama musicale. “Lucio Battisti, Vasco Rossi e Mina sono solo alcuni dei mostri sacri che mi hanno scelta come corista per dare spessore ai loro brani più memorabili”, ha dichiarato la donna.
La mia partecipazione a Sanremo, neppure in presenza bensì in collegamento, voleva essere un tributo postumo a Lucio per aver gettato le basi della mia carriera, ma in quel ringraziamento avrei inglobato la gratitudine di tutti gli italiani che ancora oggi annoverano Battisti tra i preferiti”.
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A quasi 50 anni dalla pubblicazione de Il Mio Canto Libero, con la sua casa discografica, Fisher ha commemorato la hit del 1972 incidendone una versione eseguita da lei medesima.
Una domanda sorge spontanea: il modo migliore per rendere giustizia al genio di Lucio non sarebbe stato quello di deputare il suo tributo sanremese a qualcuno per il quale, lo stesso cantautore, aveva espresso una preferenza?