Lo stato di salute di Vittorio Sgarbi ha destato preoccupazione già qualche settimana fa.
Durante un’apparizione al Teatro Olimpico di Roma per il suo spettacolo «Arte e fascismo», il critico e storico d’arte è apparso visibilmente emaciato e affaticato, come riporta tra gli altri «Leggo.it». Poco dopo è stato ricoverato a causa di una forte depressione. In un’intervista a «Robinson», l’inserto de «la Repubblica», l’ex politico e opinionista ha condiviso la sua esperienza: «Ho perso parecchi chili, faccio fatica a fare tutto», ha confessato.
Sgarbi descrive la sua condizione con una metafora: «Mi sembra un treno che si è fermato a una stazione sconosciuta». E affronta la depressione attraverso una «fase di meditazione dolorosa su quello che ho fatto e sul destino che mi attende», ha dichiarato.
Riflettendo sul suo passato e futuro, il critico osserva: «In fondo le cose che ho scritto, le opere d’arte che vedi appartengono a un progetto di sopravvivenza. Qualcosa che rimanga e che si prolunghi oltre la vita». Le sue parole rivelano una profonda riflessione esistenziale.