È solo un cortometraggio di quindici minuti, eppure “ Venere è un ragazzo” sta facendo parlare di sé come se avesse vinto un “David di Donatello“.
L’opera cinematografica del giovane regista Giuseppe Sciarra, dopo essere stata rifiutata da molti festival per una presunta scena blasfema, in cui un ragazzo che indossa un crocifisso si masturba pensando a un altro uomo, sta avendo la sua rivincita. Durante questa quarantena, il corto che vede protagonista Tiziano Mariani nella sua scandalosa biografia, è diventato un fenomeno mediatico.
Le testate lgbt ne hanno parlato a gran voce, così come molte piattaforme di cinema che l’hanno messo in streaming online. Nonostante tanta censura per nulla, il lavoro del regista pugliese sta avendo un’esposizione mediatica che solitamente è riservata ai film.
“Venere è un ragazzo” si presenta come una strana anomalia per il cinema italiano. Un piccolo grande miracolo.