La settimana più importante della musica italiana, quella di Sanremo ovviamente, non può che aprirsi con la nostra copertina speciale dedicata a tutti i cantanti in gara.
Dopo la cover storica di Tv Sorrisi e Canzoni, ecco arrivare quella artistica di Vanity Fair Italia. Quale, tra le due, preferite? Nulla contro lo scatto iconico che accompagna il Festival da sempre ma, e va detto, le foto di Vanity sono davvero spettacolari.
Visualizza questo post su Instagram
Per ritrarre i ventinove concorrenti, la rivista si è ispirata a un quadro del pittore fiammingo David Teniers il Giovane intitolato L’arciduca Leopoldo Guglielmo nella sua galleria di quadri a Bruxelles: l’opera, datata 1647 ed esposta al Museo del Prado di Madrid, raffigura l’arciduca Leopoldo circondato da amici all’interno della sua collezione d’arte, con tutti i quadri rivolti allo spettatore. Il dipinto, in realtà, ha già un precedente musicale contemporaneo: è stato infatti scelto da Francesco Guccini come immagine per l’album Ritratti, uscito nel 2004.
In tre giorni, su un set magico, abbiamo accolto tutti gli artisti per fare di ciascuno di loro un ritratto che ne celebrasse la diversità e il talento, un tributo pittorico alla loro musica. Il risultato potete ammirarlo su questa copertina ma anche nelle immagini qui sotto, una vera e propria galleria della musica che vuole celebrare, un’altra volta ancora, la grande diversità della cultura italiana, un universo di voci, spunti, poetiche e narrative che non si possono chiudere in stereotipi o in limiti ma che hanno bisogno di essere ascoltati, compresi e quindi anche discussi.
Visualizza questo post su Instagram
Il progetto creativo, poi, non si ferma qui: esattamente come in un museo, abbiamo chiesto a tutti i cantanti di dialogare con i loro miti, con le muse e i maestri che li hanno ispirati e condizionati. Sui nostri canali social, sul nostro sito e sul nostro canale YouTube, dopo ogni esibizione al Festival di Sanremo, troverete i video dei partecipanti ritratti nella Galleria della Musica di Vanity Fair mentre parlano con i loro miti, un altro modo di unire passato e presente, ovvero di diventare quel ponte tra le generazioni, le diversità e le culture che questo giornale si sforza di essere dall’inizio della sua storia.
E a voi quale, tra le due cover, piace di più?
Visualizza questo post su Instagram