Syria: «Essere figlia di un discografico è stato anche un ostacolo, il primo provino lo feci di nascosto. Ho provato tante volte a tornare a Sanremo ma senza tv non esisti».
La cantante Syria, nome d’arte di Cecilia Cipressi, è tornata a far parlare di sé con un’intervista al Corriere della Sera, dove ha lanciato un messaggio chiaro e un po’ amaro sullo stato dell’industria musicale contemporanea: “Senza TV non esisti. Puoi anche avere milioni di ascolti, ma se non sei in televisione, non conti.” Una frase che riaccende il dibattito sull’equilibrio (o squilibrio) tra talenti musicali, algoritmi e visibilità mediatica, soprattutto in un’epoca dove i social e le piattaforme di streaming sembrano dettare legge. Da Sanremo 1996 a oggi: una carriera controcorrente Syria è uno dei volti più autentici e versatili della musica italiana.
Syria annuncia il suo ritorno musicale con “Souvenir d’Italie”
Ha vinto il Festival di Sanremo nel 1996, nella categoria “Giovani”, con il brano “Non ci sto”, un pezzo pop intenso e grintoso che la fece conoscere al grande pubblico. Da allora ha attraversato con coerenza e sperimentazione più di due decenni di musica italiana. Con una voce riconoscibile e una sensibilità interpretativa rara, Syria ha saputo reinventarsi più volte: Ha collaborato con artisti come Jovanotti, Tiziano Ferro, Franco Battiato, Ambra e Cesare Cremonini.
Io te Francesca e Davide, arriva il video ufficiale di Syria feat. Ambra (VIDEO)
Ha pubblicato dieci album, spaziando dal pop più radiofonico alla musica elettronica e alla sperimentazione. Ha affiancato il suo percorso musicale con progetti teatrali e sociali, dimostrando sempre una grande attenzione ai contenuti. L’ombra della visibilità mediatica Nell’intervista, Syria sottolinea come oggi sia difficile emergere o restare rilevanti senza una presenza costante in TV o nei format più popolari.
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“Posso anche fare un sold out a teatro o avere un pezzo di qualità, ma se non passo dalla TV, per molti non esisto. È frustrante.” Un pensiero che arriva da chi ha scelto la qualità piuttosto che l’esposizione forzata, e che negli ultimi anni si è dedicata anche alla scoperta di nuovi talenti e alla promozione della musica d’autore femminile. Un’artista vera, oltre i riflettori Syria oggi è una voce fuori dal coro, capace di raccontare un’industria musicale che premia troppo spesso l’immagine a scapito della sostanza. Ma proprio per questo, continua a essere amata da chi cerca nella musica autenticità e cuore.
La sua riflessione è un invito a guardare oltre le classifiche e le apparizioni TV: la musica vera esiste anche lontano dai riflettori. E Syria ne è la dimostrazione vivente.