
Skam Italia è un teen drama, adattamento di una popolarissima webserie norvegese che vanta 8 remake in vari paesi del mondo.
Come osservato con la prima stagione di Skam Italia, una delle peculiarità del format è la sua natura transmediale, che sfrutta social network e app di messaggistica per diffondere i contenuti in una simulazione di “tempo reale”.
Quando la stagione è incorso, durante la settimana vengono rilasciate una per volta delle clip marcate da data e orario correnti.
Chi segue Skam in questo modo ha la sensazione di assistere alla vita quotidiana dei personaggi, quasi come se fosse l’Instagram Story di un proprio contatto. L’episodio esce poi il sabato, ricollezionando in un’unica soluzione tutte le clip settimanali. Ma vedendola per intero come una normalissima serie, magari in binge-watching sul sito di Tim Vision, Skam Italia funziona perfettamente – anzi, meglio di molte altre. Privata della sua simulazione di contemporaneità, Skam rivela una narrazione classica, che tiene incollati allo schermo anche in virtù della sua costruzione per piccole unità narrative.
Nella prima, l’eterosessualità della coppia in esame andava a braccetto con la sofferta evoluzione della protagonista Eva, che doveva rendersi indipendente dal fidanzato. Nella seconda, l’educazione sentimentale del protagonista Martino passa attraverso l’accettazione della propria omosessualità, che gli permette di vivere il suo primo amore.
La seconda stagione di Skam Italia affronta questo racconto con sensibilità, esplorando le difficoltà del coming out e soprattutto gli ostacoli personali di Martino: i pregiudizi omofobi interiorizzati e un disagio esistenziale che lo avvelena fino a mettere in pericolo le sue relazioni con gli altri. A questi si aggiunge lo stigma sociale che rende impossibile la vita del suo partner: quello verso le malattie mentali.