Si è sgonfiato all’appuntamento con la giuria il caso della procura di New York contro il mogul dell’hip hop Sean “Diddy” Combs.
Il tribunale ha giudicato l’impresario non colpevole per i due capi d’imputazione per i due capi d’imputazione più gravi: traffico sessuale e associazione a delinquere. Di fatto, non è stato ritenuto responsabile della gestione di un’organizzazione criminale né di coercizione sessuale sistematica. E’ stato invece ritenuto colpevole di traffico per la prostituzione. A questo punto non rischia l’ergastolo, essendo stato ritenuto non colpevole per le accuse più pesanti. Combs si è inginocchiato, la testa tra le mani, come se pregasse, poi è scoppiato in un applauso assieme alla sua famiglia seduta nei banchi del pubblico.
Le accuse di tratta di esseri umani riguardavano le denunce di due donne: l’ex fidanzata Casandra Ventura e una donna rimasta anonima, identificata con lo pseudonimo Jane. Combs è stato riconosciuto colpevole di due capi d’accusa di trasporto finalizzato alla prostituzione. Il verdetto finale della giuria è stato raggiunto dopo quello parziale annunciato martedì 1 luglio, quando i giurati hanno notificato uno stallo relativo al capo di imputazione emesso nei confronti di Combs per associazione a delinquere. Il rapper è stato invece assolto per quanto riguarda le accuse di associazione a delinquere finalizzata al racket e due capi d’accusa per traffico di esseri umani a fini sessuali.
Un verdetto di colpevolezza parziale rappresenta comunque una vittoria per il 55enne Combs, che in caso di condanna per tutti i cinque capi di accusa avrebbe rischiato il resto della sua vita in carcere. Il reato per cui è stato riconosciuto colpevole determina una condanna massima pari a 10 anni di reclusione, pena che sarà decisa dal giudice nella prossima udienza. Sta sempre al giudice decidere quanto tempo dovrà passare dietro le sbarre o se potrà uscire di carcere sotto cauzione.
Noto anche come Diddy, un passato alle spalle non solo nella musica ma anche come stilista di moda, Combs era stato arrestato a settembre 2024 nel centralissimo Park Hyatt di Manhattan da agenti della Homeland Security sulla base di una serie di capi di accusa legati agli ormai tristemente famosi “freak off”, festini a luci rosse in cui donne a lui legate e prostituti avevano partecipato per anni a “elaborate performance sessuali” spesso filmate. La prima a uscire allo scoperto contro il rapper con una denuncia alla magistratura “patteggiata” nell’arco di 24 ore era stata la cantante r&b Cassie (Casandra Ventura), che lui aveva messo sotto contratto con l’etichetta Bad Boy e che per anni era stata la sua compagna. Cassie, incinta al nono mese del marito Alex Fine, era stata la testimone star del processo. Combs ha 55 anni e negli anni 90, lavorando con star come Notorious B.I.G. e Mary J. Blige, è stato il motore per la commercializzazione dell’hip hop. L’impresario è ricchissimo, con una fortuna stimata un miliardo di dollari, ma dalle incriminazioni è uscito come un uomo violento, perverso e moralmente corrotto. Al processo, durato otto settimane, Combs si era dichiarato non colpevole e i suoi difensori avevano contestato la descrizione proposta dal governo, sostenendo che le donne erano partecipanti consenzienti negli incontri sessuali nel quadro di relazioni romantiche durature con l’impresario: “È tutt’altro che uno stinco di santo, ma non è accusato di essere cattivo, né è accusato di essere uno stronzo. È accusato di associazione a delinquere”, aveva martellato fin dall’inizio la legale Teny Geragos.