‘Le Unioni Civili sono già disciplinate dal Codice Civile ma il Papa si deve pronunciare su una cosa molto importante: dal punto di vista legale le Unioni Civili devono essere equiparabili al matrimonio cristiano, alla famiglia naturale? Perché se fosse così allora sarebbe completamente diverso da quello che c’è scritto sul Vangelo, sull’Antico Testamento perché tutto è basato sulla procreazione”. Così Paolo Brosio all’Adnkronos sull’apertura di Papa Francesco alle unioni civili.
Poi prosegue: “Se non si chiarisce questo aspetto si crea un’equiparazione legale tra coppie omosessuali e coppie eterosessuali e i giudici potrebbero, in un riscorso ad esempio, concedere legalità alla così detta pratica della maternità surrogata e dell’utero in affitto. Questo avrebbe conseguenze deleterie dal punto di vista etico! La donna diventa una sorta di market delle nascite, una donna schiava a cui viene strappato il bambino appena partorisce, bambino che non vedrà mai più’‘.
Il Papa apre alle unioni civili per le coppie gay: “Sono figli di Dio e hanno diritto ad una famiglia”
”Se questo è quello che vuole il Papa io rabbrividisco ma conoscendolo non penso che sia così. CONTINUA – E’ giusto riconoscere i diritti degli omosessuali, le unioni civili già esistono, ma non possono essere equiparate a un matrimonio tra uomo e donna. Il Papa lo deve dire sennò lo dico io! Se non viene detto il rischio è che le unioni civili diventino un trampolino per le alchimie della maternità surrogata”, conclude.