“Seguiamo con interesse l’iniziativa referendaria che mira ad abrogare dalla legge sulle unioni civili”, scrive Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay.
E prosegue: “tutti gli aspetti che attualmente la pongono un gradino sotto il matrimonio, ristabilendo l’uguaglianza che il legislatore non ha voluto conferire ai due istituti, a partire dall’esclusione delle coppie same sex dai percorsi dell’adozione”.
Referendum “Si Matrimonio Egualitario”: il 19 gennaio 2022 al Senato
“Ogni iniziativa che punti a realizzare la piena uguaglianza di tutte e tutti dinanzi alla legge, merita la nostra attenzione e il nostro sostegno”, continua.
“Qualora il percorso referendario proposto dovesse concretizzarsi e raggiungere il proprio obiettivo, sarebbe inevitabile prendere atto della totale incapacità del Parlamento di corrispondere alla domanda di diritti della cittadinanza”, aggiunge. “Una prospettiva che a nostro avviso minerebbe ulteriormente il rapporto tra Paese e politica, già profondamente compromesso”.
“L’auspicio è che l’iniziativa referendaria riesca nell’intento di porre all’attenzione dell’agenda politica del Paese il tema della rimozione di ogni disparità di trattamento tra coppie eterosessuali ed omosessuali”, e conclude – magari serva anche a richiamare i Partiti e le coscienze degli eletti e delle elette del Parlamento, che con un’azione parlamentare efficace potrebbero portare alla piena uguaglianza prima di qualsiasi referendum. Perché in uno stato civile i diritti delle minoranze dovrebbero essere garantiti a prescindere dalla volontà delle maggioranze.”.