Pierdavide Carone è uno dei migliori cantautori che abbiamo, ma non sempre basta.
Dopo aver sfondato nella nona edizione di Amici di Maria de Filippi, dove si classifica al terzo posto e vince il premio della critica, sono tanti i suoi successi. Nel 2010 firma il brano Per tutte le volte che… con cui Valerio Scanu vince al Festival di Sanremo, ma nella sua strada c’è anche Lucio Dalla con cui partecipa alla stessa kermesse due anni dopo con Nanì. Poi però Dalla scompare e Carone a poco a poco si fa vedere sempre meno, fino a scoprire di avere un tumore nel 2020. Il 2025 è però l’anno della rinascita con la vittoria di Ora o mai più.
Una vittoria non scontata: “Sono stato l’ultimo cantante scelto per il programma dagli autori. Inoltre non ero molto sicuro di partecipare perché stavo facendo cose diverse e musicalmente non ero mainstream. Ma un po’ anche per cavalcare l’onda dell’ora e subito, ho deciso di esserci e di tornare in televisione, così ‘a schiaffo’. Ho seguito l’istinto, era da tanto che non facevo un programma né che apparivo in video. Insomma è andata bene, dai”.
Ma torniamo al periodo più buio: “Ho sofferto di attacchi di panico e ansia, anche dopo la morte di Lucio Dalla. Sono i mali del nostro secolo. Ho fatto terapia, ma non quella tradizionale. Ho seguito dei mantra, i flussi di coscienza e ho imparato a respirare. Cosa che sembra scontata, ma non lo è affatto”. Nel frattempo, però, ha pensato di mollare tutto, ma con la morte di suo papà è cambiato tutto: “Ho dovuto virare e tornare nella musica per non impazzire. Era il suo desiderio ma anche quello della mia famiglia. Oggi non ho più paura della morte, quello capita e accade a tutti, quanto di non vivere abbastanza e da codardo”.
Se c’è una parola che lo contraddistingue è “pudore”. “Vengo da una famiglia non particolarmente espansiva, non ci siamo abbracciati molto e solo ora mi rendo conto che non posso più farlo. Ecco, oggi so e mi dico quanto sia importante dirsi anche un semplice ‘ti voglio bene’”. È per lo stesso pudore, probabilmente, che ha vissuto il tumore lontano dai riflettori: “Non ho detto nulla della mia malattia. Ho sospeso nel 2020 le mie attività e mi sono messo nelle mani dei medici. Penso non sia necessario dire o condividere tutto. Io le mie fragilità le metto nelle canzoni e vorrei che la gente condividesse tutto questo attraverso la mia musica”.
Ora che tutto è passato e il successo, forse, è tornato, inevitabile puntare a Sanremo 2026 con Carone che risponde con un “perché no”. Anche perché il podio di quest’anno ha ridato linfa ai cantautori: “Ho molta speranza anche nel sentire comune delle persone che scelgono storie che li aiutino a riflettere e anche a condividere emozioni”. Per il momento sta lavorando alla seconda parte del disco che è uscito a ottobre 2024 e lo vedremo sul palco del San Marino Song Contest. Promozione o desiderio di vincere? “Voglio solo che le persone che si sono ricordate di me riprendano ad ascoltarmi e ne abbiano voglia. È un’occasione per amplificare ancora di più il mio messaggio”.
Visualizza questo post su Instagram