
Chi l’avrebbe mai detto che Pharrell Williams, oggi produttore, musicista e imprenditore di fama mondiale, avrebbe un giorno firmato un contratto milionario con McDonald’s? Eppure, c’è un retroscena divertente (e molto umano) nella sua storia personale: da giovanissimo, Pharrell è stato licenziato ben tre volte proprio dalla celebre catena di fast food.
Durante diverse interviste, lo stesso artista ha raccontato con autoironia le sue prime esperienze lavorative dietro il bancone di McDonald’s. Il motivo dei suoi licenziamenti? Non proprio esemplare. Alla base c’erano scarso impegno, distrazioni frequenti e — pare — una certa tendenza ad approfittare del cibo a disposizione: «Ero quello che veniva sorpreso a mangiare i chicken nuggets durante il turno» ha raccontato ridendo.
Nonostante i tre fallimenti come dipendente, la vita aveva in serbo per lui una svolta impensabile. Anni dopo, proprio Pharrell è stato coinvolto nella creazione del celebre jingle “I’m Lovin’ It”, lanciato da McDonald’s nel 2003. Il brano, diventato iconico a livello globale, ha visto la collaborazione anche di Justin Timberlake, che lo ha interpretato, e di Pusha T, autore del rap originale nella versione lunga.
Il progetto ha rappresentato per Pharrell una delle collaborazioni commerciali più redditizie della sua carriera. Il jingle è diventato parte fondamentale del brand McDonald’s in tutto il mondo, accompagnando spot pubblicitari e campagne marketing per oltre due decenni.
Un’ironia del destino: licenziato tre volte da McDonald’s, Pharrell è poi diventato uno dei volti dietro alla sua campagna pubblicitaria più memorabile, guadagnandoci milioni. Una storia che dimostra come i fallimenti del passato non siano mai definitivi e che a volte la vita riesce a sorprenderci con il miglior “ritorno di fiamma” possibile.