Noemi è stata ospite del podcast di Giulia Salemi.
La cantante ha parlato della sua carriera, di Sanremo e soprattutto di aspetti personali che mai prima d’ora aveva affrontato con tale sincerità. Il Festival più bello è stato quello di ‘Sono solo parole’: “Un podio femminile bellissimo, eravamo tre cantanti diverse ma comunque determinate”. Il lavoro lascia presto lo spazio alla vita privata.
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Dal 2018 è sposata con il musicista Gabriele Grieco, dopo le nozze ha affrontato un periodo particolarmente difficile e non ha potuto pensare alla maternità che tutt’oggi è un argomento delicato per Noemi. “Faccio fatica a parlarne. Quando avevo 30 anni avevo l’idea di fare questa cosa qui, ma la vita mi ha portato da tutt’altra parte – ha spiegato Noemi – Non stavo vivendo un momento di tranquillità perché avevo delle mie problematiche legate alla salute mentale. Mi pesa non aver colto l’attimo per avere un figlio. Quando dici di no ad alcune cose, e sei in coppia… non lo dici solo per te, ma lo dici anche per l’altro”. Noemi ha poi aggiunto: “La maternità poi non è solo una cosa delle donne, esiste anche la paternità e ci sono degli uomini che anche loro hanno questo desiderio. Mi dispiace perché mi sembra che al mio compagno gli ho un po’ negato questa cosa. Poi lui nonostante ciò è rimasto con me, noi siamo molto legati. Litighiamo da morire io e Gabri però sono dei litigi che durano 20 secondi. Nessuno di noi tiene mai il muso”, ha specificato.
“Ho toccato il fondo e mi sono data la spinta per risalire. Ho cambiato delle abitudini, ho intrapreso un percorso con uno psichiatra molto bravo, ho preso anche delle medicine che mi hanno aiutato”, ha aggiunto, “Avevo dei problemi alla vista a causa della derealizzazione: vedevo tutti lontani e distaccati, succede quando sei particolarmente stressato da quello che hai intorno. La tua mente, in quel caso decide per te, stacca la spina della realtà e ti dà lo spazio di cui tu hai bisogno. Improvvisamente ti senti un fantasma, vivi le cose, ma non le ricordi. Non ricordo bene quel periodo perché la memoria non funzionava. Sono riuscita a superarlo attraverso l’utilizzo di alcuni farmaci e la terapia, mi sono ripresa”.
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Ha fatto pensieri che mai prima aveva fatto: “Era un periodo della mia vita in cui non sapevo che cosa fare, pensavo fosse tutto inutile, pensavo ‘Che vivo a fare?’ Erano pensieri spaventosi che non avevo mai avuto nella mia vita. Un senso di ineluttabilità e inutilità della mia esistenza. Quando esci fuori, invece, recuperi il valore della vita”.
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