“Nessuno spazio per l’odio”. Sabato 17 maggio è la Giornata Mondiale contro l’Omofobia.
Un momento importante per la comunità LGBTQIA+, e un’occasione per lanciare un messaggio forte e chiaro contro ogni forma di discriminazione, odio e violenza. Quest’anno a Milano sarà ancora di più importante unirsi contro chi strumentalizza paure e pregiudizi per legittimare politiche di esclusione e discriminazione.
Nei dintorni della città di Milano è infatti in programma il Remigration Summit, un congresso internazionale organizzato dall’estrema destra e i suprematisti bianchi da tutto il mondo per parlare di espulsione e deportazione di migranti e persone di seconda generazione. “Oggi nella giornata del 17 maggio dovremmo invece parlare di inclusione.” commenta Alice Redaelli, Presidente di CIG Arcigay Milano.
Sabato 17 maggio, nelle piazze di tutta Italia, per dire basta all’OMOTRANSFOBIA: gli appuntamenti
Dalle 14.30, l’associazione scende in Piazza San Babila per l’evento di mobilitazione “Nessuno spazio per l’odio”, convocato contro il summit nero e che vedrà la partecipazione di numerose associazioni, partiti, sindacati, movimenti democratici. “Queste stesse forze di destra sono quelle che alimentano la caccia alle streghe verso le persone LGBTQIA+, in Europa e nel mondo, ma non staremo in silenzio. Non abbiamo paura di combattere contro i fascismi.” Commenta Alice Redaelli. “Il 17 maggio saremo in piazza per combattere per una società dove uguaglianza, giustizia e libertà siano ancora diritti fondamentali: qui non c’è spazio per i messaggi di chi ci odia”.
Da oltre 40 anni, il CIG Arcigay Milano supporta la comunità LGBTQIA+ con attività politiche, progetti culturali e servizi a supporto delle persone discriminate e in difficoltà. Insieme alle associazioni del Coordinamento Arcobaleno, il CIG Arcigay Milano organizza il Milano Pride, uno degli eventi più partecipati del Paese, che l’anno scorso ha visto la partecipazione di oltre 350.000 persone. “In questo clima politico di terrore è necessario essere presenti in ogni piazza e mobilitazione che si schieri a favore dei diritti perché solo insieme si può essere un nuovo movimento di resistenza.” Conclude Alice Redaelli. “Per questo anche al prossimo Milano Pride porteremo non solo le istanze della comunità LGBTQIA+, ma anche di migranti, persone disabili, donne, e attivisti di Paesi come l’Ungheria e la Palestina. Oggi più che mai anche il 28 giugno sarà necessario esserci.