Dopo la raffica di insulti omofobi rivolti a Carlo Cremona e Marco Taglialatela, il Comune di Napoli manifesta la sua solidarietà alla coppia.
“Ancora una volta siamo testimoni di atti di omofobia, questa volta attraverso i social, indirizzati a una coppia unita civilmente, Carlo Cremona e Marco Taglialatela. L’Amministrazione comunale esprime la solidarietà e vicinanza a Carlo e Marco, vittime di insulti inaccettabili che offendono non solo la loro persona, ma l’intera comunità di Napoli. Episodi come questi ci ricordano che la lotta contro l’odio e la discriminazione è tutt’altro che conclusa. L’omofobia, purtroppo, è ancora una realtà con cui dobbiamo confrontarci quotidianamente. L’impegno dell’Amministrazione comunale nel contrastare ogni forma di discriminazione è massimo. Abbiamo promosso e sostenuto iniziative volte a sensibilizzare la cittadinanza sui diritti delle persone LGBTQIA+ e a promuovere una cultura del rispetto e dell’inclusione. Non ci stancheremo di ribadire che Napoli è una città aperta e accogliente, dove l’amore e l’unione tra persone dello stesso sesso sono valori da tutelare e celebrare “.
“Chest è a segg re gay”: professore denuncia scritta omofoba e utilizza la sedia per fare gli esami!
Gli insulti omofobi sotto il post di Carlo Cremona:
“Siete solo depravati”. “I sodomiti sono stati sterminati tutti da Dio”. “Che vergogna!”. “Che schifo!”. “Questa è la chiesa di Satana!”. Sono solo alcuni dei numerosissimi messaggi offensivi che appaiono sono un video postato su Instagram da Carlo Cremona, presidente iKen APS ETS e componente dell’osservatorio Lgbt della Regione Campania, dal titolo “Un amore benedetto a Montevergine” che in pochi giorni ha superato il mezzo milione di visualizzazioni con circa 4mila like e più di 2mila commenti.
“Il 2 febbraio 2025 – si legge nel post – durante la Candelora di Montevergine, l’Abate ha benedetto pubblicamente Carlo Cremona e Marco Maria Taglialatela, insieme dal 1994 ed uniti dal 2016. Un momento storico che ha squarciato i cuori dei presenti, affermando che l’amore è per tutti e tutte, senza esclusioni”.
“Questa benedizione è il frutto di oltre 20 anni di militanza e dialogo portati avanti da Carlo, Marco, Vladimir Luxuria e tante altre persone che, con il supporto di Donata Ferrante e del territorio irpino, hanno trovato in Montevergine un rifugio per chi si sente oppresso e giudicato un ascolto ed un abbraccio. Presenti Padre Riccardo, Vladimir Luxuria, Priscilla, Massimo Saveriano (Per Grazia Ricevuta APS) e diversi sindaci, tra cui la Sindaca di Avellino. La Candelora è luce. L’amore è per tutti. E la luce non si spegne”.
Il post in questione ritrae un momento intimo e privato, ripreso da terzi, in cui Carlo Cremona presenta suo marito Marco Maria Taglialatela. Quell’istante, che avrebbe dovuto rimanere nel riserbo e nel rispetto della sua dimensione personale, è stato invece diffuso pubblicamente, senza considerare il contesto sacro e la solennità della Candelora di Montevergine. La benedizione impartita da Padre Riccardo non era stata espressamente richiesta né intendeva assumere un valore politico, ma ha rappresentato un gesto di apertura e accoglienza da parte della Chiesa contemporanea.
Questa non è la prima volta per uno dei due della coppia. Docente aggredito a Napoli con frasi omofobie: “Ricchione ‘e mmerda, fai schif”.