Multe di 500 euro per chi discrimina o fa dichiarazioni offensive verso persone gay, lesbiche, transessuali, bisessuali sia di persona che sui social collegati all’amministrazione.
Morterone, piccolo comune del Lecchese che ha in maggioranza il Partito Gay Lgbt+, ha approvato una delibera proposta dall’assessore Andrea Grassi, che del partito Gay Lgbt+ è espressione, che prevede una sanzione amministrativa di 500 euro per chi fa dichiarazioni o azioni discriminatorie verso le persone lesbiche, gay, bisessuali e trans nel suo territorio o sulle pagine web collegate al paese. “Dove non arriva lo Stato, col Parlamento che ha bocciato la legge Zan, arriviamo noi – dice all’Agi Grassi -. Sono molto contento anche perché la delibera è stata sostenuta dal sindaco Dario Pesenti e dal vice Marco Formenti che dimostrano come il sostegno alle discriminazione di questo tipo arrivi anche dal centrodestra. Loro ci hanno messo la faccia in prima persona”.
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“Il 28 giugno sono stati 53 anni dai moti di Stonewall che hanno dato vita alle manifestazioni dei Pride – sottolinea – e proprio in questa giornata vogliamo ringraziare le prime amministrazioni che hanno approvato la nostra proposta. Speriamo che adesso facciano da traino per i Comuni più grandi e le Regioni. In particolare invitiamo tutti i neo sindaci ad approvarla. Anche Tommasi di Verona, se vuole dare un segno di discontinuità con la precedente Giunta e con la Regione Veneto”.
La proposta è stata inviata a maggio a tutti gli ottomila comuni in Italia e a tutte le Regioni. “Oggi è in fase di analisi in 2000 Consigli. E’ stata approvata al Comune di Morterone (LC) dove siamo in maggioranza, Cancellara (PZ), Madonna del Sasso (VB), Ferla (SR), Castiglione Cosentino (CS), San Nicolò d’Arcidano (OR), Castelnuovo Cilento (SA), Oriolo (CS). In altre realtà è stata presa in carico”.
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Città come Bari e Ravenna hanno detto chiaramente ai promotori di giudicarla “non applicabile”. “Una decisione – commenta Marrazzo – che lascia l’amaro in bocca. Noi siamo e restiamo disponibili a fornire un parere legale per dimostrarne l’applicabilità”.