Puebla, in Messico, diventa il quattordicesimo Stato ad aver reso il matrimonio tra coppie omosessuali un diritto con 31 voti a favore, 5 contrari e 3 astenuti.
Il Congresso, segue le linee guida tracciate dalla Corte suprema del Messico (SCJN), che a partire dal 2015 ha aperto le porte alla celebrazione dei matrimoni omosessuali in Messico, nonostante le leggi locali non lo considerino legale, ha approvato le riforme del Codice Civile che farantisce, da oggi, il diritto di contrarre matrimonio e diritti relativi alla convivenza di due persone dello stesso sesso.
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“Diamo atto ai deputati e alle deputate di Puebla che hanno votato a favore dell’iniziativa per permettere l’accesso al matrimonio tra le persone dello stesso sesso. Facendo ciò hanno dato prova evidente dell’impegno per il rispetto dei diritti umani della comunità LGBTIQ+”, ha dichiarato l’organizzazione México Igualitario.
“Continueremo a lottare per ottenere il riconoscimento di altri diritti che costituiscono una agenda trascurata e che risulta urgente legiferare nel quadro dei diritti sessuali e riproduttivi e in quello dei diritti umani in generale”, ha ribadito l’organizzazione che lotta per i diritti LGBTIQ+.
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Il matrimonio omosessuale è riconosciuto negli Stati di Città del Messico, Bassa California del Sud, Campeche, Chihuahua, Coahuila, Morelos, Hidalgo, Michoacán, Nayarit, Oaxaca, Quintana Roo e San Luis Potosí. Mentre in Chiapas, Jalisco, Nuevo León, Bassa California e Aguascalientes i governi locali sono stati avvisati dalla SCJN affinché accettino l’unione di persone dello stesso sesso poiché, in caso contrario, i codici civili e le costituzioni violerebbero i diritti umani.
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