“Non siamo degli automi, siamo esseri umani come gli altri, che provano emozioni. Quelle sul palco erano lacrime di gioia: in quel momento ci siamo resi conto che avevamo fatto qualcosa di importante”, i Maneskin spiegano a Luca Dondoni per La Stampa il perché del pianto all’annuncio della vittoria al festival.
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«In soli quattro anni siamo passati dal suonare nei ristoranti, o sui marciapiedi di Via Condotti a Roma sino alla vittoria a Sanremo», dice il frontman del quartetto romano Damiano David, attorniato da Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio: 82 anni in quattro, un gruppo «diventato la nostra famiglia», che ha vinto con il brano molto rock Zitti e buoni.
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«Dedichiamo questa vittoria alle persone che ci attaccano, a chi ci vuole incasellare. Ci piace ciò che siamo e nessuno ci cambierà».
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Qual è la cosa più bella di questa vittoria?
«Abbiamo portato una cosa diversa da quello che si è abituati a vedere sul palco dell’Ariston e siamo rimasti stupiti da come sia stata capita . È bello che in un momento del genere, da casa, la gente si sia smossa con la nostra canzone e ci abbia votato. Ma anche l’orchestra, la sala stampa, tutti ci hanno supportato dicendoci a gran voce che era giusto portare il rock, l’attitudine punk su un palco come quello dell’Ariston».