La seduzione del Male e di Benito Mussolini, una “bestia da palcoscenico”, sono al centro di M – Il figlio del secolo, la serie tv Sky Original diretta da Joe Wright che da venerdì 10 gennaio è partita su Sky Atlantic e in streaming su NOW (1 milione di spettatori medi nella prima settimana), così com’è stato annunciato da un audace messaggio televisivo a reti unificate. 8 episodi – due ogni venerdì, per quattro settimane – che avranno come protagonista, nei panni del Duce, un attore che da tempo ha sconfinato i confini geografici, inviato all’estero, e che risponde al nome di Luca Marinelli.
“Non ho nulla da insegnare agli italiani. Tutto ciò che posso fare è metterli davanti a uno specchio” ha dichiarato Wright, regista visionario e straordinariamente creativo, capace di trasformare in prodotto seriale spettacolare l’omonimo romanzo scritto da Antonio Scurati – Premio Strega nel 2019 – un testo corposo, affascinante, da divorare, per poi ricominciare subito a leggerlo e riscoprirne i pregi e la ricerca. La serie – presentata in anteprima al Festival di Venezia 2024, dove si è presa la scena suscitando il clamore della critica e del pubblico – racconta l’ascesa di Benito Mussolini, dalla fondazione dei Fasci di combattimento nel 1919 al famigerato discorso in Parlamento del 1925, dopo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti. L’Italia, uscita malconcia dalla Grande Guerra, si consegnerà al suo Duce arrendendosi a 20 anni di una dittatura sanguinosa, la pagina più oscura della nostra Storia. Ecco perché M – Il Figlio del Secolo è più di una serie televisiva: è una necessaria presa di coscienza del nostro passato, è un messaggio diretto al nostro tempo.
La serie:
La serie racconta l’ascesa politica di Mussolini (Luca Marinelli) e della sua creatura: il fascismo. Prima un movimento, poi un partito che Mussolini conduce fino al vertice del governo italiano per poi sovvertire la democrazia e instaurare la dittatura. Attraverso un linguaggio contemporaneo – con Mussolini che rompe la quarta parete e si rivolge direttamente a noi per rivelarci i suoi pensieri più inconfessabili e commentare le svolte della Storia – la serie offre un ritratto originale, “pop”, a tratti pregno di umorismo nero, dell’uomo che, pur avendo tradito ideali, persone e istituzioni, pur essendosi macchiato di atti di violenza inaudita, fece innamorare di sé l’Italia intera, diventandone l’incontrastato Duce. Come il romanzo, la serie – ottimo il lavoro degli sceneggiatori Stefano Bises e Davide Serino – racconterà così la storia di un Paese che si è arreso alla dittatura e la storia di un uomo che è stato capace di rinascere molte volte dalle sue ceneri. E offrirà, inoltre, uno spaccato del privato di Mussolini e delle sue relazioni personali, tra cui quelle con la moglie Rachele (Benedetta Cimatti), con l’amante Margherita Sarfatti (Barbara Chichiarelli) e con altre figure iconiche dell’epoca.
Al centro della serie non c’è solo la figura del Duce, ma anche la storia di un Paese arresosi alla dittatura, e quella appunto di un uomo, capace, travolto dal proprio ego e carisma, di diventare (in negativo) un personaggio contraddittorio, in grado ancora (oggi) di far riflettere, parlare, o addirittura ispirare nuove frange pericolose. Il carisma magnetico di Luca Marinelli ci regala un Mussolini disturbante e totalizzante: un personaggio che ci attrae e ci repelle allo stesso tempo, guardandoci dritto negli occhi e chiamandoci in causa.