Fatima e Adhila hanno raggiunto finalmente la tanto amata e desiderata felicità.
«Sposate non ancora – raccontano alla Bbc – ma un giorno ci piacerebbe molto». Un giorno quando? In India l’omosessualità è stata depenalizzata nel 2018 (in 70 Paesi resta un crimine) ma le unioni gay non sono riconosciute dalla legge: «Di recente ho accompagnato Adhila all’ospedale – dice la ventitreenne Fatima – ed era come se fossimo due estranee anche se siamo insieme da tanti anni. Per farci riconoscere, abbiamo dovuto dare le generalità dei nostri padri».
India, il primo Pride dopo la depenalizzazione dell’omosessualità (VIDEO)
E al di là della frustrazione, bisogna considerare che padri e madri delle due giovani non sono gente aperta. A giugno, un mese dopo aver saputo della loro relazione, i familiari di Fatima Noora l’hanno di fatto rapita e sequestrata in casa. Allora la compagna, Adhila Nassrin, si è rivolta alla magistratura. C’è un giudice, nel Kerala, che ha decretato che le due giovani musulmane tornassero a vivere come volevano: insieme. E in attesa di nozze «vere», loro hanno cominciato dal «contorno», dal servizio fotografico.
Immagini di un virtuale «matrimonio lesbico» che ha riscosso molto successo (e qualche critica) quando sono state postate su Facebook. Corone di fiori, abiti sgargianti, baci e anelli, colori arcobaleno. «Siamo libere adesso, possiamo vivere il nostro sogno». Una vita coniugale documentata sui social come quella di milioni di altre coppie: il cane, gli amici, la casa. Ma tenendo conto delle difficoltà che circondano le persone LGBT anche in un Paese come l’India dove sulla carta i diritti sono tutelati, Adhila e Fatima sono una coppia speciale.
Da dove viene questo loro trionfante coraggio? Entrambe hanno un lavoro, ed è un fattore importante: «Lo diciamo a tutte coloro che ci chiedono consiglio. Ragazze, finite gli studi, trovatevi un lavoro. L’indipendenza economica è fondamentale».
L’omosessualità non è più reato in India
Nella democrazia più popolosa del mondo, Fathima e Adhila sono diventate quasi celebri. Hanno rilasciato interviste, sono apparse in tv. Tengono alta la bandiera arcobaleno con ironia: «Su Instagram un tizio ci ha scritto che la nostra condizione è temporanea, perché non si è mai vista una lesbica quarantenne. Che cosa? Va be’, tanto per cominciare l’abbiamo invitato alla festa dei nostri 40 anni».