
La turbolenta fine della storia d’amore da Francesco Sarcina e Clizia Incorvaia ha tenuto banco sui giornali di gossip negli ultimi mesi: la scorsa settimana, mentre lei continuava a vivere ancora la sua esperienza all’interno della casa del Grande Fratello Vip, lui si è esibito sul palco di Sanremo 2020 insieme alla sua band, Le Vibrazioni, cantando il brano “Dov’è”.
In tanti si sono chiesti se il testo di questa canzone fosse o meno ispirato proprio dalla fine della relazione con Clizia: ecco perché Alfonso Signorini ha voluto informare la concorrente del popolare reality della questione, facendole leggere le parole del brano sanremese de Le Vibrazioni e chiedendole poi un parere.
“Vedo un uomo alla ricerca della sua felicità – ha commentato Clizia – la felicità devi trovarla dentro te stesso, perché anche se ci sono gli altri che si prodigano è dentro di te che devi trovarla. Lui è una persona estremamente sofferente, mi ha sempre colpito per la sua sofferenza. Gli auguro di liberarsi delle sovrastrutture che ha, del suo metapersonaggio, con il cuore più puro e più pulito, non circondandosi di burattini che lui gestisce come se fosse un deus ex machina”.
Sanremo 2020: da Achille Lauro a Elodie Patrizi, tra avanguardia pura e stile innato.
A quel punto, Signorini ha chiesto alla giovane se esiste la possibilità che lei torni insieme a Francesco Sarcina e lei è stata abbastanza chiara: “Ho amato tanto quest’uomo – ha detto – ma mi aveva completamente ucciso come donna, come femmina, come tutto. Ma io sono riuscita a leccarmi le ferite e a rinascere dalle mie ceneri”.
Sotto il testo del brano “Dov’è”
Cerco di capire quello
Che non so capire
Fuori vola polline
E ho creduto fosse neve
E non mi sento contento
Chissà se poi sono io
Quello allo specchio
Cerco dai vicini
La mia dose giornaliera
Di sorrisi ricambiati
Per potermi poi sentire
Socialmente in pace
Con il mondo e con il mio quartiereChiedimi se dove sto
Sto bene
Se sono felice
Chiedimi qualsiasi cosa
Basta che mi diciDov’è, dov’è, dov’è, dov’è, dov’è
Dov’è, dov’è
La gioia, dov’è, dov’è, dov’è, dov’è
Dov’è, dov’è, dov’è
Mi chiedo dov’è quel giorno che non sprecherai
Il cielo rosso, l’orizzonte
E l’odio arreso al bene
Dov’è
Mi chiedo dov’èCerco di sentire quello
Che non so vedere
La mia solitudine
È sul fondo di un bicchiere
D’acqua che m’inviti a bere
Ho sete di stupore
Mi puoi accontentare?Chiedimi se sono… Dov’è, dov’è, dov’è, dov’è, dov’è
Dov’è, dov’è, dov’è
La gioia, dov’è, dov’è, dov’è, dov’è
Dov’è, dov’è, dov’è
Mi chiedo dov’è quel giorno che non sprecherai
Il cielo rosso, l’orizzonte
E l’odio arreso al bene
Dov’è
Mi chiedo dov’èE rimango già qui, rimango così e
E non ci penso più
Ho una clessidra ferma al posto del cuore
E un piano alto dove puoi vedere tutto
Rimango così, rimango così e
E non ci penso più
E allora chiedimi se sono fuori posto
In questo posto
Chiedi tutto basta che qualcuno
Mi risponda adessoDov’è, dov’è, dov’è, dov’è, dov’è
Dov’è, dov’è
La gioia, dov’è, dov’è, dov’è, dov’è
Dov’è, dov’èMi chiedo dov’è quel giorno che non sprecherai
Il cielo rosso, l’orizzonte
E l’odio arreso al bene
Dov’è
Mi chiedo dov’èCerco di capire quello
Che non so capire
Fuori vola polline
Eppure sembra neve