L’ultima volta che Vienna ha organizzato l’Eurovision Song Contest è stato esattamente 10 anni fa, nel 2015, dopo la vittoria di Conchita Wurst.
All’Austria toccherà di nuovo il prossimo anno, grazie al successo di sabato del cantante JJ. Per questo è entusiasta, ma anche un po’ spaventata dal punto di vista finanziario. Dopo la vittoria del cantante JJ all’Eurovision Song Contest di Basilea, l’Austria è in bilico tra la gioia per quanto successo e le preoccupazioni in merito a come finanziare l’evento il prossimo anno.
Il trionfo del cantante lirico di 24 anni significa infatti che il suo Paese dovrà ospitare la costosa manifestazione internazionale nel 2026. «Che successo, che voce, che spettacolo!», ha scritto il presidente austriaco Alexander Van der Bellen sulla piattaforma X appena dopo l’annuncio della vittoria. «Tutta l’Austria è entusiasta!».
Anche la rinomata Opera di Stato di Vienna, dove Johannes Pietsch – alias JJ – si è già esibito più volte, si è congratulata con lui. «Dal Flauto Magico alla vittoria del concorso canoro è una cosa che può succedere solo in Austria», ha dichiarato il direttore Bogdan Roscic all’agenzia di stampa austriaca APA.
ORF deve risparmiare:
Tuttavia, la difficile situazione finanziaria dell’emittente austriaca ORF, organizzatrice del prossimo ESC, è stata oggetto di discussione anche sui social media. «Merda, ci costerà di brutto», ha scritto un utente su X.
L’emittente pubblica non solo deve far fronte a un pacchetto di risparmi per un totale di 325 milioni di euro entro il prossimo anno, ma è anche colpita dalla decisione del Governo di non adeguare le tariffe di trasmissione all’inflazione. Secondo ORF, questo comporterà un ulteriore risparmio di 220 milioni di euro entro il 2031.
Basti pensare che, stando alla SRF, l’ESC di Basilea è costato circa 60 milioni di franchi. Di questi, 35 milioni sono stati finanziati con i soldi dei contribuenti di Basilea, 20 milioni provengono dall’emittente pubblica e 6 milioni dall’Unione Europea di Radiodiffusione (UER).
«Dovremo vedere come racimolare tutto quello che abbiamo per poterlo fare bene», ha dichiarato all’APA la direttrice dei programmi dell’ORF Stefanie Groiss-Horowitz.