Vivo per Lei è un grande classico italiano che tutti conoscono, tanto che è la seconda canzone italiana più venduta la mondo dopo Nel blu dipinto di blu.
Ciò che però in pochi sanno è che a scriverla è stato Gatto Panceri, vero nome Luigi Giovanni Maria Panceri. A svelarlo è lui stesso in un’intervista al Corriere della Sera in cui spiega da dove è nato tutto: “L’ho composta mentre ero in auto. Era il 1996, collaboravo già con Giorgia, il manager Torpedine mi chiama e mi dice: c’è questo giovane davvero bravo, ha un repertorio lirico, trova qualcosa che si adatti alla sua vocalità. Ho pensato al mio amore per la musica ed è nata Vivo per Lei”. Per la cronaca, il “giovane davvero bravo” era Andrea Bocelli e il resto è storia.
Andrea Bocelli e Giorgia insieme con “Vivo per lei”: il duetto da applausi 30 anni dopo (VIDEO)
Nemmeno i suoi fan che vengono ai concerti sanno che è sua. Quando la canta nei live, infatti, “mi capita di cogliere sguardi stupiti. L’ho scritta io, ma gli autori ormai li citano solo al Festival di Sanremo”. Un brano così famoso, si sa, fa guadagnare tanto e non solamente quando è uscito dato che il pezzo continua a risuonare in radio e non solo. E infatti Panceri ammette che è la sua principale fonte di reddito. Insomma, campa proprio con i diritti di Vivo per Lei. “I diritti di quel brano mi consentono di scrivere la mia musica con più serenità, senza l’angoscia di dover sfornare per forza tormentoni o piegarmi alle mode del momento”.
Oggi lui è lontano dal “jet-set”. Vive infatti a Merate, nella Brianza lecchese, in campagna. “Mi piace suonare e poi immergermi nel verde, prendermi cura della mia cavalla, dell’asino e di tre cani: Bocellina (in omaggio a Bocelli), Gasper e Kasa, pastore dell’Asia centrale che arriva dall’Ucraina, salvata dai bombardamenti. Avevo anche due pecore, ma il maschio era troppo aggressivo e non ho più potuto tenerle”. La sua vita non è certo quella di un divo, preferisce il contatto con la natura e con gli animali: “Accendo il computer, con l’intelligenza artificiale accarezzo il futuro, e poi infilo gli stivali e mi occupo degli animali, capaci di donarti un amore crescente. Non sono sposato, non ho figli, sono i miei affetti. Adesso vorrei avere anche un alpaca”.