Non è la prima volta che Giorgia Soleri, influencer, scrittrice e attivista parla di sé e della sua condizione psicologica, spesso messa a dura prova dalla depressione.
Questa volta ha raccontato tutto al Corriere della Sera in una sincera e lunga intervista: “Ero depressa ma non lo sapevo, come capita a tante persone. Anche la depressione ha i suoi segnali ma possono essere diversi da persona a persona. Io stavo sempre a letto, quello che mi avrebbe potuto stimolare non lo faceva più. Poi ho provato a togliermi la vita…“
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Nella sua storia rientrano la vulvodinia e una gravidanza interrotta a 21 anni, circostanza che hanno aggravato la sua condizione di fragilità. In più i genitori separati: “I miei si sono separati che avevo quattro anni. E si sono separati male: mio padre aveva dei problemi (che poi ha risolto), mia madre ha chiesto l’affido esclusivo. Io nel mezzo. Cresciuta senza vedere mio padre per anni, mi ero quasi rassegnata quando, qualche settimana fa, lui si è presentato a sorpresa alla presentazione del mio libro. Non credo che si debba parlare di perdono ma di comprensione. I genitori non sono supereroi ma persone normali, che sbagliano, che soffrono, che hanno diritto a essere capiti come uomini e donne“.
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Poi nel 2017 è arrivato il punto che poteva essere di non ritorno: “Ero arrivata al punto zero, potevo solo risalire o soccombere. Mi ha salvata mia madre: l’hanno avvisata, è venuta a prendermi, mi ha portato a casa sua e sono rimasta lì due mesi. Di nuovo farmaci, speranze, qualche illusione. Il malessere che poco per volta cede il posto a una forma di lucidità”. Giorgia racconta tutto questo perché spera che sia utile a qualcuno che ora si trova nella sua stessa situazione. Adesso lei sta meglio e augura a tutti di superare le difficoltà senza soccombere: “Vivo da sola, faccio un bel lavoro, ho due gatti e leggo decine e decine di libri. Arminio, Cavalli, Pozzi. Ho comprato un’altra libreria, sa? E cerco di godermi i momenti senza dolore…”.