Francamente, nome d’arte di Francesca Siano, cantante torinese e concorrente dell’ultima edizione di X Factor, si è trovata al centro di un acceso dibattito dopo la sua esibizione dell’Inno di Mameli in occasione della finale di Coppa Italia di volley femminile.
L’artista ha infatti espresso perplessità sulla natura inclusiva del testo dell’inno nazionale, mettendo in discussione l’espressione iniziale “Fratelli d’Italia”.
Dopo l’evento, Francamente ha pubblicato un video su Instagram poi rimosso in cui ha raccontato di aver riflettuto sulla possibilità di modificare il testo dell’inno per renderlo più rappresentativo di tutte le identità presenti nel Paese. Tuttavia ha deciso di non procedere con questa scelta per evitare possibili conseguenze legali. Ha comunque voluto sfruttare l’occasione per lanciare un messaggio di inclusività, affermando: “Le persone queer e nere esistono e non sono cittadini di serie B. L’Italia deve essere rappresentata sotto un’unica bandiera, quella dell’inclusività e della pace”.
La sua presa di posizione ha rapidamente acceso il dibattito sui social, dove è stata sommersa da critiche e attacchi personali. Nonostante questo, Francamente ha ribadito il suo punto di vista con un altro video, spiegando meglio il ragionamento che l’ha portata a esprimere queste opinioni: “Mi è stato chiesto di cantare l’Inno d’Italia in una manifestazione sportiva, che si suppone sia un evento inclusivo, eppure la prima frase dell’inno è ‘Fratelli d’Italia’. La prima cosa che ho pensato è stata: accetto, ma cambio il testo per renderlo più inclusivo. Poi ho scoperto che sarebbe stato considerato vilipendio alla bandiera. Mi sono detta: forse non è il caso”.
La cantante ha comunque scelto di esibirsi, sfruttando l’evento come un’opportunità per dare visibilità alle comunità a suo dire marginalizzate. “Avevo due opzioni: rifiutare oppure salire sul palco vestendo determinati colori per mandare un messaggio chiaro. Le persone queer esistono, le persone trans esistono, le persone non binarie esistono e non sono cittadini, cittadine, cittadinx di serie B. Hanno gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri cittadini italiani”.
Francamente ha concluso il suo intervento con una riflessione più ampia sulla società italiana e sulla necessità di evolvere verso una maggiore inclusività: “Le persone nere esistono. E tante di loro, come molte altre persone in questo Paese, sono stanche di un’Italia razzista e omofoba che si riconosce in un tricolore anacronistico. Quando l’Inno di Mameli è stato scritto, si voleva unificare diversi stati sotto un’unica bandiera. Oggi, invece, dobbiamo puntare a unificarci sotto una bandiera di pace e inclusività”.
È chiaro che molti sono incapaci di intendere e di volere. Ma continuano ad avere patenti di guida e schede elettorali. #Francamente
— 🆂🅾🅲🅸🅰🅻 (@NathanDarioDLM) February 11, 2025