Olly ha vinto la 75ª edizione del Festival di Sanremo con “Balorda nostalgia” e di diritto ha guadagnato un posto per partecipare all‘Eurovision Song Contest di Basilea, che si terrà dal 10 al 17 maggio 2025.
Ma nella conferenza stampa conclusiva del Festival, il cantante ligure non ha dato per scontata la sua partecipazione.
Sanremo 2025, l’esibizione di Olly con “Balorda nostalgia”: testo e significato del brano (VIDEO)
“Eurovision? Un onore, ma ho bisogno di tempo ”
Nemmeno il tempo di godere dell’inaspettato primo posto che il pensiero va subito all’Eurovision. Da regolamento dovrebbe essere lui a rappresentare l’Italia alla competizione che si svolgerà a Basilea il prossimo maggio, ma alle domande dei giornalisti Olly mostra qualche perplessità. “Non ho nessuna paura, ma devo essere totalmente onesto: tutto ciò che mi è successo ieri è folle. Ho sempre dichiarato di non valutare la vittoria. Ancora non ho pensato all’eventualità di partecipare. Ho bisogno di metabolizzare. Se c’è la possibilità di prendere del tempo lo chiedo perchè è una manifestazione importantissima” ha detto nella conferenza stampa conclusiva all’Ariston.
Chi andrebbe al Festival se Olly decidesse di rinunciare?
L’accesso al più importante e prestigioso contest musicale del Vecchio Continente, l’Eurovision, è riservato di diritto ai vincitori dei festival canori e musicali nazionali organizzati dalle emittenti televisive di ciascun Paese concorrente alla gara istituita nel 1956 a Lugano.
Non esiste un vincolo di nazionalità per i cantanti che concorrono alle selezioni, così come per le canzoni che possono essere interpretate in qualsiasi lingua, anche inventata. Tuttavia ogni singola emittente può imporre a propria discrezione, oltre a queste, anche altre restrizioni. Alle selezioni nazionali spetta poi la scelta dell’interprete, o della sola canzone, o di entrambi. L’emittente inoltre può riservarsi la facoltà di scegliere un altro rappresentante diverso dal vincitore, nel caso in cui il vincitore della manifestazione non possa parteciparvi.
In questo caso tocca al secondo o terzo classificato concorrere all’Eurovision Song Contest, anche se in ogni caso la parola definitiva spetta all’emittente.
il vostro caro amato Olly omofobo che associa i gay all’AIDS #Sanremo2025 pic.twitter.com/qMMXnhALuC
— ♊︎ (@simonecasano) February 13, 2025
Le accuse di Omofobia:
Ecco cosa si legge nella pagina @EurovisionCrave: “Il vincitore italiano di Sanremo, Olly, ha suscitato polemiche per delle dichiarazioni fatte nel 2019, in cui ha utilizzato termini offensivi nei confronti di omosessuali, associando la comunità LGBT all’AIDS. Il cantante ha anche dovuto affrontare molteplici accuse di incitamento alla violenza contro le donne attraverso le sue canzoni”.
Il cantante aveva risposto così alle accuse di omofobia:
Olly aveva chiaruto la questione del videoclip incriminato. “La frase ‘Sei una chec*a isterica’ in un mio vecchio freestyle? Non ne ho parlato allora e non volevo che la questione degenerasse. Per me è molto importante parlarne ora: anzitutto mi scuso subito con tutti quelli che si sono offesi. A quasi 22 anni riconosci di aver usato quelle parole con una leggerezza di un ragazzino di 18 anni”. Inizia così l’intervista di Olly rilasciata a IlFattoQuotidiano nel merito delle accuse di omofobia.
“Quei versi di 10 secondi facevano parte di un’altra cosa: era un freestyle di esercizio per la mia logopedista per curare la erre moscia. Poi è degenerato nella scrittura senza alcun senso”. Si giustifica così Olly nel corso dell’intervista per IlFattoQuotidiano, sottolineando quanto a prescindere dalle ragioni alla base di quelle parole sia comunque consapevole di aver potuto urtare la sensibilità delle persone. “Non c’era alcun tipo di attacco volontario e riconosco, con la testa di oggi, che è offensivo. Non ne ho parlato prima perché ero scioccato a rivedere la clip, mi è dispiaciuto per chi mi ha accostato a quei versi”.
Dopo aver palesato il sconforto e dispiacere per le parole omofobe utilizzate in passato, Olly dichiara tutta la sua vicinanza ai temi come libertà e inclusione: “Sono per la libertà totale, non mi importa assolutamente l’orientamento sessuale e non ho paura di dimostrarlo, già lo faccio”. Il giovane rapper, a proposito dell’ultimo punto, era stato accusato anche di un eccessivo queerbaiting in favore della comunità LGBTQ: “Ho sempre agito in maniera naturale e spontanea: per me il pubblico è universale e inclusivo. Non ho mai studiato performance ad hoc… Se vengo apprezzato, ne sono molto felice”.
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