Alla finale dell’Eurovision Song Contest 2025 ci sarà anche Tutta l’Italia di Gabry Ponte.
Il produttore e dj, classe 1973, si è aggiudicato il posto a Basilea vincendo lo scorso marzo il San Marino Song Contest. Il brano, già tormentone, è stato la sigla dell’ultimo Festival di Sanremo. Il Dj rappresenta San Marino all’Eurovision 2025 e andrà nella finale che si terrà sabato 17 maggio.
Tutta l’Italia è un brano che intreccia le sonorità moderne e internazionali con un testo che riflette le mille contraddizioni della cultura popolare italiana a partire dalla cover del singolo, che ritrae la Gioconda con in mano una chitarra. Di seguito il testo e il significato del brano.
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Il significato:
Nel testo i riferimenti alla cultura pop e popolare sono molteplici, raccontati con un misto di ironia, malinconia e anche un po’ di disillusione. La spensieratezza e la trasgressione che aprono la canzone, con il protagonista non torna a casa la sera, finisce in qualche letto, beve, si diverte, sono presto sostituite da un senso di vuoto, quasi come se il continuo ballare e vivere senza pensieri sia solo un modo per scappare da una realtà più complessa.
E la realtà più complessa che emerge dal significato della canzone è la storia non di un singolo individuo, ma di un Paese intero. Un’Italia fatta di contraddizioni, dove convivono tradizione e modernità, sacro e profano, gioia e malinconia – con i riferimenti alle tradizioni come “Spaghetti, vino e Padre Nostro”. È un’immagine tipicamente italiana: ragazzi che si sentono “a posto”, anche se vivono tra eccessi e trasgressioni.
Ci sono anche tanti richiami alla società e alla politica. Il verso “Il calcio lo prendono a calci” sembra suggerire una certa decadenza, un paese che non riesce a valorizzare nemmeno ciò che ama di più, come il calcio. O il riferimento alla “Mole che fa degli stracci”, che potrebbe evocare Torino e la sua storia industriale ormai in crisi.
E ancora, “Santissimo Craxi” richiamerebbe un passato politico segnato da scandali e corruzione, mentre “Avanti Popolo Avanti” gioca con la retorica delle vecchie ideologie politiche che ormai sembrano svuotate di significato.
Tra il più classico dei riferimenti della sigla, la Gioconda che sorride da Parigi e che, nonostante la verità storica abbia più volte smentito la credenza che appartenga all’Italia, è diventata ormai un simbolo di un Paese pieno di arte, di bellezza, di cultura, che però sembra non riuscire a trattenere le proprie ricchezze, materiali e umane. Un’Italia che ha dato molto al mondo, ma che a volte sembra non sapere cosa farsene della propria eredità.
E poi ci sono le monetine e i desideri degli altri, quello che sembra essere un chiaro riferimento alla Fontana di Trevi dove milioni di turisti lanciano le loro monete nella speranza che un desiderio di avveri. Ma il significato suggerisce in realtà che desideri che si realizzano non sono i nostri, ma quelli di qualcun altro, magari di chi detiene il potere.