
«Ho letto il libro a 17 anni. Da ragazzo volevo cambiare il mondo attraverso il cinema», ha detto Luca Guadagnino a proposito di Queer, presentato in concorso ufficiale all’ultimo Festival del Cinema di Venezia. Il film è tratto da un romanzo breve di William S. Burroughs, scritto tra il 1951 e il 1953, ma pubblicato solo nel 1985 perché considerato troppo scandaloso e ricco di omosessualità. L’infatuazione del regista per quella lettura lo ha portato forse a trascendere nella realizzazione del film, diviso in tre parti più un epilogo. Se le prime due parti convincono, la terza sembra un’appendice superflua. Un fantastico Daniel Craig sta perfettamente nei panni stropicciati e sudaticci di William Lee, un americano espatriato che passa il suo tempo tra tequila, eroina e la ricerca di avventure maschili. L’arrivo a Città del Messico di un giovane ex militare, Eugene Allerton (un altrettanto bravo Drew Strarkey) lo spinge a cercare un legame significativo con qualcuno. E qui è la parte più affascinante del film, con le ossessioni di Lee, il suo desiderio di sedurre e possedere, le sue paure e i suoi slanci di felicità, in un rapporto con Allerton che non gli dà mai la certezza di essere accettato e amato, arrivando perfino a dubitare dell’omosessualità del partner. Per raccontare i tormenti, la morbosità e l’angoscia di un uomo bastava questo. Il suo viaggio con Allerton in un Paese sudamericano in cerca di yage (l’ayahuasca), una radice allucinogena alla quale Lee attribuisce la capacità di sviluppare la telepatia, si traduce in una serie di allucinazioni sulla fusione dei loro corpi che non dà molto di più alla parabola disperata e autodistruttiva del protagonista. Ciò non toglie che Queer meriti la visione per quanto di bello e di forte sa regalare.
La storia:
È il 1950. William Lee è un americano sulla soglia dei cinquanta espatriato a Città del Messico. Passa le sue giornate quasi del tutto da solo, se si escludono le poche relazioni con gli altri membri della piccola comunità americana. L’incontro con Eugene Allerton, un giovane studente appena arrivato in città, lo illude per la prima volta della possibilità di stabilire finalmente una connessione intima con qualcuno.
Nelle sale dal 17 aprile.