
Diciannove scritto e diretto da Giovanni Tortorici, con Manfredi Marini, Vittoria Planeta, Dana Giuliano, Zackari Delmas, Luca Lazzareschi, Sergio Benvenuto e Maria Pia Ferlazzo (durata 109 minuti).
di Ulderico Grancini
Il film racconta la vita da studente fuori sede di un palermitano di 19 anni. All’inizio Leonardo è impacciato e conformista, fino a quando non emerge la sua natura asociale, nevrotica e l’ossessione di una rigida idea di letteratura e di diventare scrittore. Odia le sue coinquiline, ma anche i compagni di corso e i professori, che non ritiene alla sua altezza, passa il tempo a studiare i libri antichi e i poeti del Trecento. E per ogni esperienza giovanile, dal sesso alla droga, dalla discoteca all’amicizia, sembra avere una sorta di distacco, se non di rifiuto, come se si sentisse distante dal mondo circostante. L’analisi è profonda, cruda, vera e molti si ritroveranno in Leonardo, nel suo linguaggio, nei suoi pensieri e nelle sue disattenzioni. Il film ha un finale irrisolto, che può lasciare perplessi. Del resto, a 19 anni, nessuna vita è definita, nessun percorso è segnato in modo irreversibile.
Storia:
Palermo, 2015. Leonardo, 19 anni, lascia la città natale per raggiungere la sorella a Londra e iniziare gli studi di Business. Tuttavia, l’entusiasmo iniziale presto svanisce. Inquieto, si iscrive d’impulso all’Università di Siena per studiare letteratura. Ma anche qui, molla il corso e decide di immergersi da solo nello studio dei testi di “bella lingua” italiani. Sarà un anno accademico di solitudine, sporadica e strana socialità e confronti generazionali. Un anno dopo, Leonardo è a Torino, dove incontra un uomo, semi-conoscente di famiglia, con cui avrà un confronto più diretto del solito.
Nelle sale dal 27 febbraio.