Circa un anno fa, quando imperversava il dibattito legato alle vaccinazioni, Checco Zalone lanciò La Vacinada, una canzone diventata in breve tempo un tormentone, in cui – con ironia e sfruttando anche un divertente video realizzato con Helen Mirren – invitava gli italiani a farsi l’iniezione. Pochi mesi dopo, a Roma, la sua Immigrato, presente in Tolo Tolo, si è aggiudicata il David di Donatello come miglior canzone originale.
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Lo scorso febbraio, infine, il comico si è preso addirittura il palco dell’Ariston, con due sketch musicali che hanno fatto riflettere, e sollevato pure qualche polemica: da Poco Ricco, una sorta di satira rapper, a Pandemia ora che vai via, in modalità Al Bano. Dopo le gag e le risate a Sanremo, Zalone torna con un nuovo singolo destinato a diventare un hit, toccando anche stavolta un tema d’attualità: le sanzioni alla Russia.
Si intitola Sulla barca dell’Oligarca – scritta insieme ad Antonio Iammarino, Giuseppe Saponari e Sergio Maria Rubino – e racconta la storia della guardia portuale Nicola Di Ciolla, che si sente un eroe nazionale mentre sorveglia il mega yacht sequestrato ad un magnate. Una sera, «patriotticamente», decide di festeggiare la comunione del figlio a bordo del panfilo: prima attraccati, poi la famiglia riunita opta per farsi un giretto.