Damiano David è nel pieno del suo tour da solista dove sta portando il suo primo album Funny Little Fears sui palchi dei maggiori festival europei.
Il cantante ha rilasciato un’intervista all’ NME, rivista britannica che ha indagato sulle sue nuove ambizioni di Damiano e il possibile futuro dei Måneskin.
Una pausa necessaria dopo l’ascesa fulminea
Damiano ha raccontato il percorso della band prima e dopo l’Eurovision, sottolineando come il successo fosse già in crescita: “Anche prima la nostra crescita in Italia era rapidissima. La nostra vita è stata scandita dalle opportunità che ci si presentavano, e noi cercavamo di coglierle tutte perché avevamo dai 18 ai 20 anni, eravamo pieni di energia ed entusiasmo. Non rimpiango nulla. Sono solo arrivato a un punto in cui la mia energia e il mio entusiasmo erano diminuiti. Stavo davvero affrontando la pressione, l’ansia, la stanchezza e avevo bisogno di un nuovo inizio. Avevo bisogno di tornare a scrivere musica solo per il gusto di scriverla, lasciandola come un gioco”. L’album solista è nato proprio da questo bisogno di alleggerimento creativo, di ritrovare il piacere della scrittura senza l’ansia del risultato. Un percorso intimo e personale, che però non rinnega nulla del passato.
Le critiche? Un segno di grandezza
Alla domanda sulle critiche che negli anni hanno colpito i Måneskin, Damiano ha risposto senza esitazione: “Non mi sono mai sentito toccato, diciamo, dal negativo, da tutte le voci, perché ho imparato molto presto nella mia carriera che più grande era la cosa, più grandi erano le critiche. Era la prova che quello che avevamo fatto era grande, e lo è ancora. Non mi sono mai sentito offeso. L’Eurovision, per me, è un bellissimo ricordo. È un momento che ci ha cambiato la vita, ma allo stesso tempo, non credo che dobbiamo tutto all’Eurovision. È stato un lavoro di squadra: abbiamo fatto qualcosa per l’Eurovision, e l’Eurovision ha sicuramente fatto qualcosa per noi”.
I Måneskin torneranno? Sì, ma con le giuste condizioni
Sebbene Damiano non abbia progetti immediati per un secondo disco solista, ha ammesso che ci sarà: “Non è in lavorazione, perché non sono Superman! Ne farò un altro, di sicuro”. Quanto a un nuovo lavoro con Victoria, Thomas ed Ethan, l’artista lascia aperte tutte le possibilità, incluso il cinema: “Non so quando, non so se lo farò prima di un altro con la band, un film – tengo ogni porta aperta”. E sul futuro dei Måneskin, la risposta è chiara: “Dobbiamo essere tutti ben riposati. Credo che la prima cosa da fare debba essere qualcosa che sentiamo davvero dentro, e che non sembri affatto un lavoro. Questo è lo scenario ideale”.