
Dopo le polemiche scoppiate dopo il trailer del suo nuovo film “Tolo Tolo” e della canzone “Immigrato”, Checco Zalone torna a parlare sul Corriere della Sera di gay e adozioni.
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“Purtroppo non si può dire più nulla. Se riproponessi certe imitazioni di dieci anni fa, tipo quella di Giuliano dei Negramaro, mi arresterebbero. Oggi non potrei scherzare come facevo che so, su Tiziano Ferro, o sugli uominisessuali”.
Uominiomosessuali, come dimenticarlo, che non avevano gli assorbenti ma le ali, per “volare via, con la fantasia, da questa loro atroce fantasia”. All’epoca, era il 2009 e il film si intitolava “Cado dalle Nubi”, Zalone venne accusato di omofobia, ma il comico non ci sta. Perché non scherniva gli omosessuali, ribadisce, ma coloro che li scherniscono: “L’unica cosa atroce qui è la psicosi del politicamente corretto. C’è sempre qualche comunità, o qualche gruppo di interesse, che si offende”.

Zalone ha cercato quindi di difendersi nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera e ha narrato un aneddoto anche su Povia.
Diversi anni fa, mentre era ospite di Sanremo, il comico barese ha detto che voleva prendere in giro Povia, che aveva scritto il brano “Luca era gay e adesso sta con lei”: “Volevo prendere in giro Povia, che aveva fatto una canzone agghiacciante, ‘Luca era Gay e adesso sta con lei’, come se l’omosessualità fosse una malattia da curare. L’idea era salire sul palco dell’Ariston con una medicina in mano, il Frociadil 600, ovviamente una supposta. Gli autori mi fecero capire che non era il caso e non lo feci”.