Romina Falconi non ha mai avuto paura delle parole, e neanche della musica.
Sabato, sul palco del Milano Pride 2025, la cantante ha dimostrato ancora una volta che l’arte può essere uno strumento potente di denuncia e di libertà. Tra luci, colori e migliaia di cuori in festa, Romina ha infiammato il pubblico con la sua presenza, la sua voce e soprattutto il suo messaggio. “Ho scritto ‘Io ti includo’, un mio brano dedicato anche a lei. In una canzone può succedere di tutto, come in una fiaba”, ha detto Falconi dal palco, lasciando chiaramente intendere che quel “lei” è proprio Giorgia Meloni.
Ma non si è fermata lì: durante il suo show, il corpo di ballo mascherato dal Presidente del Consiglio ha danzato provocatoriamente, trasformando la performance in un atto politico, ironico ma potente. “Che mi arrestino”, ha dichiarato senza paura ai microfoni di SPYit.it, presenti all’evento. “La libertà è anche questo: potersi esprimere senza dover avere paura. La mia è solamente una canzone”.
@spyit.it #RominaFalconi risponde alle domande di @spyit.it e parla del perché ha deciso di portare #GiorgiaMeloni sul palco del #MilanoPride2025: ” Il Pride è unione, gioia e libertà ” 🏳️🌈 . . #milano #pride2025 #🏳️🌈 @Romina Falconi ♬ suono originale – www.spyit.it
“Mi sono resa conto che non c’è un inno del Pride ad oggi qui in Italia – aveva dichiarato tempo fa la Falconi riferendosi al suo brano “Io ti includo”- Volevo dare il mio contributo alla causa mettendo in risalto l’importanza di una parata rainbow in questo preciso momento storico e dare luce alle figure che si fanno il mazzo affinché il pride sia l’evento magnifico che è. Sono favolosamente arrabbiata, perché la diversità è una sfumatura bella, non qualcosa da soccombere”.
Ma dietro l’ironia e il sarcasmo c’è molto di più. C’è un Paese che, secondo Falconi e molti altri artisti, sta lentamente tornando indietro sui diritti civili. C’è un governo che spesso ignora, se non reprime, le istanze delle comunità LGBTQIA+. E c’è un palco, quello del Pride, che diventa sempre più necessario. Romina Falconi ha scelto di esserci, di esporsi, di provocare. Non per il gusto della polemica, ma per scuotere, per smuovere le coscienze, per dare voce a chi troppo spesso viene zittito. E non era sola. Con lei, tanti altri artisti che hanno prestato il proprio talento alla causa: Michele Bravi, Paola Iezzi, Ambra Angiolini, Mille, e tanti altri nomi noti, uniti da un messaggio comune. “Facciamoci sentire, non riusciranno a zittirci”, ha gridato Paola Iezzi, raccogliendo applausi dall’intera piazza.
Beppe Sala: “Il Pride è unione. Dobbiamo cambiare in meglio il mondo. Dalle città nasce il cambiamento con l’aiuto dei sindaci” (VIDEO)
Parole che suonano come un mantra, come una promessa. Anche il Sindaco di Milano, Beppe Sala, è salito sul palco con un discorso toccante: “Milano sarà sempre una città aperta, inclusiva, dalla parte della libertà”. Un messaggio di pace e di civiltà che ha rappresentato un segnale forte e chiaro: l’Italia che accoglie, ama e rispetta c’è, e non ha intenzione di fare un passo indietro.
Romina Falconi ha scelto la musica per combattere l’odio. Ha scelto la scena per parlare a chi si sente invisibile. E ha scelto il Pride per urlare che nessun governo potrà mai imbavagliare chi crede nella libertà.
Il brano “Io ti includo”:
È stato creato da Romina, insieme all’amico e artista Immanuel Castro, come inno universale del Pride, è un autentico manifesto di inclusività e condivisione basato su amore, rispetto e condivisione. Esso enfatizza l’importanza del rispetto per se stessi e per gli altri, promuovendo una cultura che celebra la diversità in tutte le sue forme. Romina ha voluto trasmettere un messaggio potente e chiaro: ogni persona deve sentirsi libera di esprimere la propria identità senza timore di giudizio o discriminazione.
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