
Era il 2017 quando Agnese Vittoria Vitale venne presa di mira da un gruppo di persone, tre uomini e due donne, mentre prendeva un tè al bar della Rinascente di Catania.

Quel giorno Agnese ricevette insulti e schiaffi dalle cinque persone così decise di chiamare subito le forze dell’ordine e di denunciare queste persone. “I carabinieri sono stati molto disponibili – ricorda -. Hanno subito chiamato la Rinascente per sapere se c’erano telecamere dentro il locale per poter riconoscere gli aggressori e hanno sottolineato che con una legge contro l’omotransfobia sarebbe più semplice”.

“A fine dicembre del 2017, pochi giorni prima di Natale, sono stata aggredita verbalmente con ingiurie del tipo ricchiOne e fisicamente (una sberla) da parte un uomo dentro il bar del centro commerciale – ha dichiarato Agnese Vittoria a Spyit.it – Questo signore insieme ad altri due mi prendevano in giro mentre io prenotavo la mia tazza di tea al bancone. Io sentendomi umiliata e derisa mi sono ribellata e a quel punto mi hanno aggredita sostenendo che non fosse vero. Il personale del bar mi ha difesa ma il giorno dopo feci la denuncia presso i carabinieri del luogo contro questo violento”.
“A distanza di un anno – continua – nonostante io facevo il 335 in tribunale per sapere a che punto fossero le indagini, nel mese di novembre del 2018 ho ricevuto gli atti di archiviazione della denuncia perchè, secondo la Procura, non si è potuto risalire all’identità del signore per via della inesistenza delle telecamere dentro il bar”.

“Purtroppo – racconta Agnese – le telecamere sono ben visibili all’esterno del centro commerciale e da entrambi le uscite per cui io personalmente penso che si poteva benissimo in qualche modo riconoscerlo visto che da una delle due uscite era per forza uscito”.
“Non me ne intendo di giurisprudenza – conclude la donna – ma secondo me un pò troppa superficialità c’è stata e mi auguro che casi di omofobia e transfobia come questo vengano risolti al meglio con maggiore interesse cambiando la cultura e condannando gli omofobi”.