Belén Rodriguez è una persona che, nel bene e nel male, non le ha mai mandate a dire.
Non lo ha fatto nemmeno dal palco del BCT, il Festival Nazionale del Cinema e della Televisione di Benevento nel corso del quale ha parlato della sua vita e, soprattutto dei suoi progetti. «Dopo essermi presa una pausa dalla televisione e dal mondo dello spettacolo, a settembre tornerò. E con delle belle cose», ha annunciato Belén senza sbilanciarsi né sulla rete né sul progetto nel quale sarà coinvolta.
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«Dall’età di 16 anni ho iniziato a lavorare per cercare di cambiare il destino della mia famiglia e forse, senza rendermene conto, sono diventata per loro una colonna portante. Con i primi soldi che guadagnavo compravo un litro di pittura e ripitturavo la casa prima che i mei tornassero dal lavoro: era una soddisfazione gigantesca per me», racconta Belén Rodriguez ricordando la sua infanzia in Argentina.
L’Argentina è nel suo cuore:
«Quando torno in Argentina divento un’altra persona, come Dr. Jekyll and Mr. Hyde. Quando rimetto piede nella mia terra mi sento quella ragazzina libera, senza tacchi e senza trucco, che ero prima di partire. Smetto di essere schiacciata dall’idea di essere performante e perfetta a tutti i costi come richiede la società di oggi: non penso che sia sano», dice Belén Rodriguez riflettendo sul fatto che lei, perfetta, non lo sarà mai. «Mi rendo conto che da fuori sembra che io abbia una vita perfetta, ma non è così. Mi intristisco come si intristiscono tutti, e il fatto che sui social tutti appaiano felici e appagati è una bugia. È importante che la gente lo capisca». Così come era importante far capire, agli inizi della sua carriera, che non era solo un bel faccino, ma molto di più: «Mi sono subito annoiata a fare la modella perché sono un personaggio parlante che cerca il contatto. Non sono mai voluta stare in silenzio e non ho mai voluto comunicare con gli altri solo attraverso il corpo. La mia più grande fortuna è stata non sentirmi mai all’altezza».
Le critiche sul web delle donne e Chiara Ferragni:
«Non leggo i commenti negativi che arrivano sui social, anche se mi dispiace notare che l’80% di questi arrivino dalle donne. È una cosa che non comprendo e non comprenderò mai ma, in qualche modo, ci ho fatto pace. Penso, per esempio, a quello che è capitato a Chiara Ferragni: indipendentemente dal fatto in sé e considerando che se sbagli è giusto pagare nelle sedi competenti, vedere tutto l’odio e le cattiverie che le sono arrivate fa male. Ci vuole più solidarietà, ci vuole più comprensione, e meno giudizio. In generale, cerco di immedesimarmi nelle persone che criticano, perché è evidente che abbiano passato qualcosa di brutto per comportarsi in quella maniera».
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Il “no” a Belve:
«Mi hanno invitata, ma ho detto di no. Penso che sia un programma diverso dagli altri, molto originale e pieno di pepe. Ma, allo stesso tempo, fossi al posto della conduttrice (Francesca Fagnani, ndr) sarei più comprensiva».