Arisa torna a parlare d’amore e lo fa dal palco del Napoli Pride. dopo la polemica che l’hanno vista coinvolta nel 2023 e che le fecere saltare l’ospitata al Milano Pride come “madrina”.
“Ho visto tante persone che si abbracciavano e si baciavano perché, effettivamente, questa giornata è questo, è l’amore. Onestamente ragazzi, noi possiamo avere tutto quello che vogliamo ma, se non abbiamo l’amore, che campiamo a fare?”. Queste le parole che la cantante ha pronunciato durante le prove del concerto del Napoli Pride.
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Il precedente col Milano Pride:
Due anni fa, nel 2023, Arisa era stata scelta come madrina del Milano Pride in qualità di amica fidata del popolo LGBTQIA+ oggi è passata dall’altra parte della barricata e bollata come “persona non gradita”. Arisa, in quei giorni, venne travolta da uno tsunami di polemiche dopo l’intervista rilasciata a La Confessione sul Nove in cui espresse il proprio sostegno nei confronti di Giorgia Meloni definendola una “mamma severa e spaventata” nei confronti della comunità arcobaleno. La situazione poi peggiorò con le dichiarazioni a Domenica In. Un botta e risposta tra la cantante e i rappresentanti del Pride, successivamente una lite social anche contro Paola Iezzi, che hanno portato Arisa ad annunciare la sua assenza alle manifestazioni di Roma e Milano e, da quel giorno, la cantante non si era più espressa nei confronti della comunità LGBTQI+.
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A scatenare le polemiche l‘intervista rilasciata da Arisa a Peter Gomez nella trasmissione tv La Confessione. “Giorgia Meloni mi piace perché ha molta cazzimma”, disse la cantante sui diritti Lgbtq+. Parole che non sono per nulla piaciute alla comunità LGBTQIA+ ben riassunte dal tweet di Vladimir Luxuria che ha ricordato alla 40enne come “una mamma può essere dolce o severa, ma deve esserlo con tutti i figli, non fare figli e figliastri lasciando indietro uno dei suoi figli solo perché diverso dagli altri e trattarlo come un brutto anatroccolo: quella non è severa, è solo una mamma ingiusta”.
“Vorrei cercare di ampliare la rappresentanza che abbiamo nei media della comunità LGBTQIA+, che non è fatta solo di macchiette, di cose solo plateali, ma di gente normalissima, colta”, ha spiegato facendo infuriare i rappresentanti della comunità, “dobbiamo smettere di spaventare, dimostrare che siamo gente wow, gente che fa un certo percorso che sceglie liberamente, che fa una scelta difficilissima, che sviluppa una sensibilità maggiore, è un grande dono”.
Arisa è poi tornata sull’argomento a Domenica In, cercando di chiarire la sua posizione ma di fatto peggiorando la situazione. “Cerco sempre di trovare un equilibrio anche quando l’equilibrio sembra non esserci. Sono sempre stata dalla parte di tutte le minoranze, per esempio da quella delle donne. Posso anche essere contenta se una donna come me ricopre la più alta carica dello Stato”, ha spiegato a Mara Venier ribadendo la propria vicinanza alla comunità LGBTQIA+ nazionale, annunciando poi la volontà di presenziare ai Pride di Roma e Milano, “ho detto che la Meloni mi piace, poi che ci siano difficoltà sull’accettazione e sul riconoscimento dei diritti della comunità Lgbtq+ è vero: vorrei che fosse chiaro che io non sono una voltabandiera, sono quindici anni che sono dalla parte di questa comunità e continuerò a starci fino alla fine della mia vita”.
Un chiarimento che non solo non ha attenuato le polemiche ma al contrario le ha alimentate, tanto che su Instagram Arisa ha spiegato che il suo manager avrebbe ricevuto da parte degli organizzatori del Pride di Milano, l’invito a non partecipare all’edizione 2023 per evitare contestazioni che avrebbero potuto creare disagi ed imbarazzo. “Cari ragazzi e ragazze mi spiace immensamente per il momento che stiamo vivendo e spero che col tempo potremo di nuovo comunicare. Per adesso sono solo insulti pesanti pesantissimi da parte vostra che non so come decifrare”, si legge nel post IG preso d’assalto da commenti pro e contro, “oggi al mio manager è stato consigliato da parte degli organizzatori, di dirmi di non presentarmi al Pride di Milano a causa dell’ipotesi che alcuni membri della comunità possano in qualche modo mettermi in imbarazzo, io sarei venuta volentieri, però se ho fatto qualcosa di così tanto grave da meritare un trattamento così esclusivo, credo che non parteciperò neanche al pride di Roma. Mi dispiace davvero tanto”.
Anche durante l’intervista con Francesca Fagnani a “Belve”, Arisa ha espresso il suo dispiacere per come è stata percepita la “polemica”, dichiarando di non sentirsi più un’icona gay, aggiungendo che questa etichetta non le interessa più.