Ariana Grande racconta a cuore aperto la battaglia contro i disturbi mentali.
La cantante e attrice è caduta in depressione nel 2017, quando un estremista islamico si fece esplodere all’esterno della Manchester Arena, dove era appena terminato un suo concerto, uccidendo 22 giovani e ferendone oltre 1000. Gli eventi traumatici proseguirono nel 2018 con la morte per overdose dell’ex fidanzato Mac Miller e la separazione da Pete Davidson, con cui è stata a un passo dall’altare.
Ad aiutare la 31enne è stata la musica, una vera e propria terapia: il brano del 2019 «Thank U, Next», scritto due settimane dopo l’uscita dell’album «Sweetener» del 2018, ha aiutato la popstar a elaborare il lutto.
«Erano tempi bui e la musica portava tanta leggerezza»
Parlando del singolo al podcast Awards Chatter del The Hollywood Reporter, Ariana ha ammesso: «Penso che ne avessi bisogno. Stavo facendo tanta terapia e stavo affrontando un disturbo da stress post-traumatico, insieme al lutto, alla depressione e all’ansia». «Naturalmente, lo stavo prendendo molto seriamente, ma avere la musica come parte di quel rimedio ha contribuito a salvarmi la vita. Erano tempi bui e la musica portava tanta leggerezza». Su «Thank U, Next», la star ha spiegato: «È uscito con urgenza ed è stato realizzato con urgenza. Era un mezzo di sopravvivenza»
«L’etichetta lo ha capito, ma è stata anche molto esitante a fermare Sweetener di colpo e passare a un album così in fretta… Ho solo detto, «Non mi interessa davvero la formula. Non voglio giocare secondo le regole in questo momento, perché questo è ciò di cui ho bisogno per la mia anima». È stato davvero curativo e liberatorio».