
A cura di Simone Di Matteo, l’Irriverente
Da che mondo è mondo, è risaputo, la verità non necessita di alcun aiuto per trionfare mentre la menzogna ha sempre bisogno di complici per sostenersi ed alimentarsi.
E forse è proprio per questo che quando vengono a mancare, in senso lato naturalmente, ricoprirsi di ridicolo è l’unica inevitabile conseguenza incontro alla quale qualcuno può pensare di andare. Un po’ come è successo a Iconize, alias Marco Ferrero, che nelle scorse settimane si è reso protagonista dell’ennesima figuraccia da morto di fama o fame, fate voi, che sicuramente avrebbe fatto senza ombra di dubbio meglio a risparmiarsi e a risparmiarci.

Un tempo ci volevano anni di studio, innumerevoli sacrifici e perlomeno un briciolo di talento per fare di “un nessuno” “una stella”, ad oggi, invece, pare sia sufficiente improvvisarsi “chiunque” per ritenersi “qualcuno”, persino vittime di una brutale aggressione omofoba mai avvenuta! Stando almeno alle pesanti rivelazioni (apparentemente confermate) della Born in LA – Made in Italy per eccellenza, Soleil Sorge, in quel di Cologno Monzese da Barbara d’Urso, il videomaker biellese avrebbe inscenato il presunto episodio di violenza ai suoi danni per quei cosiddetti “due minuti di popolarità”, per farvela breve, nella speranza non poi tanto vana di guadagnare un’ospitata televisiva.
Iconize massacrato in tv dall’amica Soleil: “Le scuse sono false, continua a mentire”

Tralasciando la vigliaccheria di un tale gesto e l’offesa che reca a chi subisce realmente ciò che lui fintamente denuncia, per non parlare di tutte quelle persone che ogni giorno lottano per il rispetto di cui avrebbero a priori diritto in quanto “esseri umani”, potremmo quasi affermare che qui di abusi non ce ne sono stati, se non quello di chi, ritenendosi un passo avanti agli altri, ha ben pensato di assecondare una mera e squallida sete di notorietà per puntualmente finire martire delle sue stesse bugie. Della serie, “chi di speranze vive, disperato muore”! E così, tra un fallimentare tentativo di suscitare pietà dopo averla fatta e un patetico scaricabarile via social al grido di “mi hanno venduto, sto subendo violenza psicologica”, passando per i suoi deliri di onnipotenza a suon di “avete aumentato il bullismo e il cyberbullismo contro di me”, c’è che per Iconize le porte di Lady Cologno si sono definitivamente chiuse. Ma non tutto è perduto, chissà, magari la Findus lo contatterà per la sponsorizzazione di qualche surgelato. Affrettati Marco, sei ancora in tempo!