Zizi Shekeladze, 32 anni, mentre stava aspettando alla fermata l’autobus in ritardo, è stata colpita più volte con una sbarra di cemento alla testa e poi le è stata tagliata la gola. Succede in Georgia, dove la povera trans è stata ritrovata con varie fratture alla testa, trama cranici e in uno stato inconscio lasciata morire dissanguata. Purtroppo, nello stato della Georgia, a causa dei difetti fondamentali nel sistema della giustizia e dell’inesistenza di leggi egualitarie e di protezione nei confronti delle persone LGBT, è stato creato un ambiente che lascia impunito questo tipo di omicidi, non identificabili come “crimini d’odio”, ed ha arginato così tanto il popolo LGBT che sono stati indicati come i “più emarginati dell’America”. “Purtroppo nella maggior parte dei casi i crimini d’odio non sono neanche presi in considerazione durante le indagini e ciò è molto preoccupante in quanto viene tutto svolto in modo ambiguo e con metodi investigativi molto superficiali quando si tratta di casi come questo” si legge sul rapporti. “Miei amici transessuali, fate molta attenzione vi prego” scrive una cara amica di Zizi, Eka Jamagidze. “Ti ho voluto tantissimo bene e non mi sarei mai aspettata di perderti in questo modo. Spero che i Procuratori vendicano la tua morte”. Purtroppo, data l’elezione di Trump, non credo proprio che la legislazione della Georgia farà molto per cercare di prevenire altri casi come questi. RIP, Zizi!